Dopo il rinnovo del contratto scuola il ministero dell’istruzione appena insediato guarda già avanti e lo fa studiando la riforma degli istituti tecnici e professionali. Una riforma che prevedere l’inserimento di professionalità proveniente dal mondo delle imprese per specifici ruoli. Si pensa a quattro qualifiche, la prima a 17 anni.

Legame tra scuole e imprese

E’ il progetto del nuovo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, convinto che il tutto debba partire dal presupposto che serve rafforzare il legame tra scuola e imprese anche con l’aggiunta di nuove figure.

Secondo Valditara l’istruzione tecnica e professionale ha bisogno di una revisione in Italia e per fare questo è necessario garantire la presenza di profili che corrispondano sempre più alle propensioni dei ragazzi e alle richieste delle imprese e gli istituti.

No alla brutta copia di un liceo

In altre parole, bisogna allontanarsi dall’offerta del liceo che ha altri presupposti e offre altri tipi di sbocchi. Perchè questo si realizzi, il ministro è convinto che i dirigenti scolastici debbano essere messi nelle condizioni di chiamare anche professionisti del mondo dell’impresa. In questo modo può essere attuata una filiera che colleghi il mondo della formazione a quello del lavoro.

Ma non solo: Valditara è convinto che l’istruzione debba essere anche presidio e moltiplicatore di sviluppo. Per fare questo, è necessario permettere agli istituti scolastici di poter ricorrere, per specifici incarichi, a competenze provenienti dal mondo dell’impresa e delle professioni.

Percorsi di orientamento

La riforma degli istituti tecnici e professionali è già stata contemplata all’interno del Decreto Aiuti Ter. Fondamentale in questo senso sarà l’attuazione di percorsi di orientamento che assicurino agli studenti la continuità degli apprendimenti con quelli dell’istruzione terziaria nei settori tecnologici, anche in relazione alle esigenze del territorio di riferimento.