Scuola

Bonus 500 euro docenti precari come richiederlo: ricorso al giudice, rimborso fino a cinque anni di arretrati

Non solo aumento stipendio per i docenti precari, con conseguente rimborso degli arretrati docenti per il periodo di vacanza contrattuale. I precari della scuola pubblica con contratto annuale hanno diritto alla carta del docente da 500 euro per l’aggiornamento professionale.

Bonus anche per i precari

Ennesima sentenza di un giudice, nello specifico della seconda sezione Civile – Lavoro del Tribunale di Catania. Il riconoscimento è nei confronti di un insegnante precario che ha richiesto di ottenere il bonus di 500 euro che al momento spetta secondo la normativa solo al personale assunto a tempo indeterminato.

Ma la giustizia ormai riconosce puntualmente questo diritto anche ai precari, in attesa che la normativa venga adeguata e il diritto sia ufficializzato nei confronti di tutti i precari. Il giudice ha riconosciuto il bonus nei confronti del docente che è stato in servizio come supplente annuale senza vedersi assegnare i 500 euro.

La sentenza

Secondo il magistrato del Tribunale catanese è “indubitabile che la natura del lavoro svolto dai docenti a tempo determinato sia del tutto analoga a quella dei docenti di ruolo, eccezion fatta per la temporaneità dell’incarico, elemento, quest’ultimo, che però non può rilevare ai fini di escludere la dedotta discriminazione, come ha ricordato la Corte di Giustizia. Appare, inoltre, indubitabile che anche i docenti a tempo determinato abbiano il diritto-dovere di procedere all’aggiornamento professionale, essendo chiamati a svolgere le medesime funzioni dei docenti a tempo indeterminato, al fine del perseguimento dell’istruzione pubblica”. Inoltre, il magistrato ha tenuto a ricordare che “l’interpretazione del diritto UE, che compete alla Corte di giustizia, ha dunque efficacia vincolante per tutte le autorità (giurisdizionali o amministrative) degli Stati membri”.

La contraddizione della riforma

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “negare al personale precario la possibilità di formarsi durante l’esercizio della sua professione è una contraddizione insita nella stessa riforma della Buona Scuola, la legge 107, approvata nel 2015. È un limite che ha bene evidenziato la Corte di Giustizia europea e che adesso i giudici nazionali non possono non considerare. Ben venga, dunque, produrre ricorso al giudice con i legali Anief, così da recuperare il bonus annuale da 500 euro, con la possibilità di arrivare a 3 mila euro. Lo stesso vale per gli educatori, di ruolo e precari, su cui nei giorni passati si è espressa la Cassazione dando ragione anche in questo caso ai lavoratori che hanno prodotto ricorso con il patrocinio dell’Anief”.