Scuola

Aumento stipendi docenti: il premier Meloni lo inserisce tra le priorità del nuovo Governo

Aumento stipendi docenti e valorizzazione della professione insegnante tra le priorità del nuovo Governo di Centrodestra. Lo assicura il neo premier Giorgia Meloni durante il suo discorso programmatico alla Camera dei Deputati. Lo dice con parole chiare, citando la condizione della scuola e degli insegnanti tra le criticità che il Governo dovrà affrontare.

Non solo aumento stipendi docenti

“Garantire salari decenti per i docenti e borse di studio per i ragazzi. Lo dobbiamo all’Italia unificata dai giovani eroi del rinascimento”. Lo ha detto il nero premier Meloni.

Che ha poi specificato: “L’Istruzione rappresenta il capitale umano che porta avanti la democrazia, è la risorsa strategica fondamentale”.

Il valore del merito per il nuovo Governo

Poi ha voluto specificare le intenzioni del Governo sul merito, oggetto di ironia e polemiche nei giorni successivi all’annuncio dei ministri e delle nuove diciture di alcuni ministeri: “In questi giorni si è contestata la correlazione tra Istruzione e merito. Sono stranita. Diversi studi dimostrano come chi viva in una famiglia agiata abbia oggi più opportunità di successo, mentre gli studenti meno dotati di risorse economiche vengono danneggiati da un sistema che non rilanci il merito, perché l’Italia non è un Paese per giovani. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore. Lo dobbiamo a questi ragazzi, ai quali abbiamo tolto tutto, per lasciare loro solo debiti da ripagare. E lo dobbiamo all’Italia, che il 17 marzo di 161 anni fa è stata unificata dai giovani eroi del Risorgimento e oggi, come allora, è dall’entusiasmo e dal coraggio dei suoi giovani che può essere risollevata”.