Graduatorie, Gps e supplenze

Supplenze docenti Gps: vertice d’urgenza tra ministero e sindacati per rimediare agli errori dell’algoritmo

C’è curiosità per l’incontro di oggi tra sindacati e ministero che avrà come oggetto le nomine annuali da Gps e i presunti errori dell’algoritmo che starebbero penalizzando moltissimi candidati, convinti di essere scavalcati ingiustamente da colleghi peggio posizionati in graduatoria.

Le criticità principali

Ma è in generale tutto il sistema che non convince docenti e sindacati, a cominciare dalla gestione delle cattedre sul sostegno che ha fornito una corsia preferenziale, in molti casi, a docenti non specializzati in virtù di un meccanismo di graduatorie incrociate che ha lasciato molto a desiderare.

C’è ancora tempo per correggere in corsa e provare a sanare le situazioni ancora in divenire, ma la sensazione è che l’obiettivo principale sia fare in modo di mettere dei paletti in vista del prossimo anno quando, al terzo anno di informatizzazione nomine supplenze, il margine di errore tollerato sarà ridotto al minimo.

Accesso al software

Nel frattempo molti precari lamentano di essere stati costretti a scegliere cattedre meno ambite e più lontane dalla sede preferita nonostante la disponibilità di posti liberi, che il sistema telematico ministeriale ha però ignorato.

Secondo ministero dell’Istruzione e Uffici scolastici non c’è alcun errore nel sistema e nell’algoritmo, semplicemente ci sono precedenze da considerare e meccanismi di scelte in sede di invio della domanda mal gestite dai candidati stessi.

Nel frattempo fioccano i ricorsi, con i sindacati che hanno fatto richiesta di accesso al software di gestione delle Gps per verificare eventuali criticità.

“Meglio giocare a tombola”

Il Collettivo nazionale docenti Gps sostiene che per il “secondo anno di seguito le ordinanze del ministro Bianchi fanno saltare l’algoritmo come una cavalletta tra i precari o meglio giocare a tombola, pescando a dispetto dei punteggi in graduatoria le nomine annuali, contratti a tempo determinato sui quali si regge la scuola italiana, circa una su cinque dall’infanzia alle superiori”.

Nel frattempo – continua il Collettivo – i sindacati con una azione legale chiedono al ministero dell’Istruzione l’accesso al codice sorgente dell’algoritmo. I ricorsi vinti dai singoli docenti presso diverse sedi provinciali del Tribunale del Lavoro per lo scorso anno scolastico non hanno fermato il software”.