Scuola

Arretrati docenti a chi spetta: anche a chi è andato in pensione, fino a 2500 euro senza necessità di presentare alcuna richiesta

Si intravede la luce in fondo al tunnel per quel che riguarda il rinnovo del contratto scuola, con una trattativa che sembra finalmente sbloccarsi e che potrebbe portare a un accordo tra ministero e sindacati entro la fine dell’anno. Il rinnovo del contratto scuola significa aumento degli stipendi del personale scolastico e in virtù di questo, saldo degli arretrati relativi agli ultimi anni, considerato che il contratto scuola che si andrà a firmare è di fatto già scaduto.

Pagamento d’ufficio

Importante ricordare che il saldo degli arretrati da parte del ministero nei confronti del personale scolastico che beneficerà degli aumenti è un diritto, e per questo il pagamento avverrà d’ufficio, senza alcuna necessità che i docenti e il personale della scuola in generale debbano presentare domanda al Ministero, alla scuola o tramite intermediario.

Il pagamento degli arretrati contrattuali avviene in automatico, per cui al personale scolastico avente diritto non è richiesto alcun adempimento, ne autocertificazione.

Arretrati anche per chi è andato in pensione

Lo ha specificato la Flc-Cgil , mettendo in guardia il personale scolastico dal tentativo di alcuni soggetti di approfittare della situazione per farsi pagare servizi assolutamente superflui: “gli aumenti retributivi conseguenti, comprensivi di tutti gli arretrati maturati nel triennio indicato, saranno automaticamente e direttamente riconosciuti dall’Amministrazione in favore di tutto il personale scolastico in servizio, compreso il personale che ha lavorato con contratto a tempo determinato per il periodo coperto da nomina nel triennio 2019-2021”.

Le cifre previste

Gli arretrati spettano ovviamente anche al personale che in questo triennio è andato in pensione. Gli arretrati riguardano gli ultimi 4 anni, a partire dal 2019.

Gli arretrati non saranno uguali per tutti ma dipenderanno dallo stipendio percepito negli ultimi anni e dall’aumento cui si ha diritto. In media, saranno tra i 1500 a 2500 euro. La sfida è provare a concludere il contratto entro la fine dell’anno, molto dipenderà anche dalla volontà del nuovo Governo, perchè è ormai chiaro che la trattativa si porterà avanti con il nuovo esecutivo di centrodestra.