Scuola

Retribuzione professionale docenti: rimborsi mensili di 257,50 euro per i docenti 64,50 euro per il personale Ata

Ancora una sentenza che conferma la necessità da parte del ministero, e in questo senso il prossimo Governo avrà un ruolo importante per cambiare direzione, di conferire maggiore valore e rispetto professionale nei confronti dei docenti precari. Ma in generale nei confronti dei precari della scuola, come gli Ata. Dando priorità all’opportunità di ridurne al massimo il numero nei prossimi anni. In questo senso il programma del centrodestra lascia ben sperare.

I precari con supplenze brevi

Nel frattempo, per porre rimedio a quanto non è stato fatto negli ultimi anni, con una politica miope che ha incancrenito la supplentite rendendola suo malgrado la spina dorsale su cui si regge la scuola italiana, a scapito dei diritti di chi fa parte di questa categoria, si deve fare appello ai giudici. Che fortunatamente sempre più spesso certificano il diritto dei precari con supplenze brevi a veder riconosciuti i loro diritti.

L’ultimo attestato in questo senso arriva dal tribunale di Frosinone, sezione lavoro, che riconosce ai precari con supplenze brevi i diritti che il ministero non ha riconosciuto in questi anni.

Recupero della Retribuzione Professionale Docenti

Una sentenza che rende importante prendere in considerazione la possibilità di unirsi ai ricorsi Anief specifici per il personale precario con supplenze brevi per il recupero della Retribuzione Professionale Docenti o del Compenso Individuale Accessorio. Un ricorso che dà la possibilità di recuperare mensilmente fino a 257,50 Euro per i docenti (RPD) e fino a 64,50 Euro mensili per il personale ATA (CIA).

La sentenza e il rimborso riconosciuto

Secondo il Giudice del Lavoro, nella sentenza, “il diritto del ricorrente a percepire la retribuzione professionale docente (RPD) in relazione al servizio reso con supplenze brevi e saltuarie nel periodo dal 27.1.2016 al 30.6.2018” e “condanna il Ministero convenuto al pagamento della somma di € 443,07, per i titoli di cui al capo 1), oltre interessi legali dalla scadenza dei singoli ratei del credito al saldo”. Inoltre è stato dichiarato “il diritto del ricorrente a percepire la indennità sostitutiva delle ferie maturate e non godute in relazione al servizio reso con supplenze brevi e saltuarie nel periodo dal 27.1.2016 al 30.6.2018”, condannando “il Ministero convenuto al pagamento della somma di €.1.295,31, per i titoli di cui al capo 1), oltre interessi legali dalla scadenza dei singoli ratei del credito al saldo” e “pone a carico di parte resistente le spese di lite, liquidate in €.1961,00, per compenso professionale, oltre I.V.A., C.P.A. e rimborso forfettario per le spese generali, con distrazione in favore dei procuratori attorei, dichiaratisi antistatari”.