Scuola

Carta del docente non funziona: ancora problemi, sito in manutenzione per aggiornamento portafogli docenti, ma aumenta la preoccupazione

Oltre alla cattiva notizia che nei prossimi anni la carta del docente sarà destinata a un sostanziale ridimensionamento, per finanziare il sistema di incentivazione della formazione, ci sono da registrare anche i problemi attuali che stanno riscontrando coloro i quali hanno ancora diritto al pagamento del bonus: siamo a fine settembre, con le scuole già aperte da diversi giorni, ma al momento la piattaforma per utilizzare la carta del docente, bonus per i docenti di ruolo, non è ancora funzionante. I beneficiari attendono l’accredito per l’anno scolastico 2022-23.

Quando spendere le somme

Proprio nel momento in cui anche i precari stanno iniziando a ottenere questo riconoscimento, non dal ministero ma tramite ricorsi al giudice che riconosce anche il pagamento degli ultimi cinque anni, si deve fare i conti con il futuro ridimensionamento del bonus e con il malfunzionamento della piattaforma relativa al pagamento per i beneficiari attuali, ovvero i docenti di ruolo.

Docenti di ruolo che dunque sono con il fiato sospeso per capire quando potranno iniziare ad usufruire del bonus. I 500 euro possono essere utilizzati per l’anno scolastico appena iniziato. Ai docenti spetta bonus 2022-23 più il residuo del 2021-22.

Sito in manutenzione

Si trattai di un periodo che solitamente è necessario al ministero per gestire il passaggio dei saldi del portafoglio docente. Anche l’anno scorso, infatti a settembre il sito va in manutenzione per consentire l’aggiornamento del saldo ciascun docente con la decurtazione delle somme non più spettanti e ancora non spese, oltre all’accredito della nuova somma che va ad aggiungersi a ciò che non è stato speso l’anno precedente. Ricordiamo infatti che per spendere il bonus c’è tempo due anni scolastici, residui compresi.

Richiesta di chiarimenti

Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, non ci sta: “È una situazione che sta mettendo in allarme il mondo della scuola, considerando anche la difficile congiuntura economica. Tra l’altro risulta essere penalizzata una categoria professionale che ricopre un ruolo fondamentale per la crescita e la formazione della comunità ma che vive la puntuale distrazione del Governo. Ora è necessario fare chiarezza”.