Scuola

Ferie non godute docenti tempo determinato: vanno pagati anche gli arretrati, sentenza condanna il ministero al saldo

Anche i docenti precari hanno diritto al pagamento delle ferie non godute. Un diritto non sempre rispettato dalle scuole e dal ministero, ma che recentemente i tribunali hanno iniziato a riconoscere agli insegnanti con contratto a tempo determinato, imponendo risarcimenti anche abbastanza consistenti.

I periodi di ferie non fruiti

L’ultima sentenza di un tribunale ribadisce che ferie non godute dal personale precario della scuola devono essere pagate. La sentenza è del Tribunale di Arezzo che ha accolto il ricorso di una docente che per cinque anni scolastici consecutivi, tra il 2013 e il 2019, ha svolto delle supplenze annuali con scadenza a giugno.

All’incertezza di contratti a termine, per l’insegnante in questione si è aggiunta la beffa di non veder riconosciuta l’assegnazione dell’indennità relativa ai periodi di ferie non fruiti.

Diritto anche dei precari

La sentenza stabilisce che “anche i docenti a tempo determinato abbiano diritto a godere delle ferie maturate nei giorni di sospensione delle attività didattiche, e che possano ottenere la corresponsione dell’indennità sostitutiva alla cessazione del rapporto nei soli limiti della differenza a loro favore tra i giorni di ferie maturati e quelli in cui è loro consentito di fruirne (ovvero quelli in cui sono sospese le lezioni e i docenti non sono impegnati in altro tipo di attività)”.

Oltre al danno la beffa

“Sottrarre il pagamento delle ferie a dei docenti o Ata precari che non ne hanno mai usufruito, aggrappandosi a norme discutibili e contraddittorie – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – è un atto prodotto da chi amministra la scuola che non possiamo assolutamente accettare. La verità è che l’indennità delle ferie non godute non godute non può scomparire, ma va corrisposta sempre e tutta, fino all’ultimo centesimo. Come Anief, continueremo a ricorrere in tribunale per difendere tutti i lavoratori della scuola precari e di ruolo che non vogliono farsi calpestare i loro diritti. Tra l’altro, si va a produrre un danno economico a del personale già malpagato, ingiustamente privato degli scatti di anzianità e di altre indennità, come Rpd e Cia, che ci hanno spinto a presentare più ricorsi per la sottrazione indebita di più parti di stipendio”.