Scuola

Docente esperto: abolito ma non troppo, resta il meccanismo dell’incentivo ma potrà essere chiamato a obblighi e compiti ulteriori rispetto al suo ruolo

Troppe le critiche e i malumori che aveva suscitato sin dalla sua prima presentazione, un po’ a sorpresa, da parte del Governo. Non scompare completamente ma cambio di fatto forma la figura del ‘docente esperto’, che resta comunque presente per quel che riguarda l’incentivo economico. L’articolo 38 prevede per gli insegnanti di ruolo forme di premialità e progressione di carriera. Per ottenere questi bonus, sarà necessario dimostrare un positivo superamento dei percorsi formativi.

Percorso formativo triennale

Il bonus non potrà essere inferiore al 10 per cento e superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento. Sarà riconosciuto al superamento del percorso formativo triennale e solo in caso di valutazione individuale positiva.

Si evidenzia che tale elemento, è stato introdotto dall’art. 44 del D.L. n. 36/2022 ed è qui oggetto solo di una novella di coordinamento formale.

Il bonus annuale

La nuova figura nasce in sostituzione della qualifica di docente esperto, ma restano confermati i principali aspetti sostanziali: il meccanismo implica il diritto a un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento, riconosciuta a coloro che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili.

Ciò che cambia è l’esclusione, prima prevista per il docente esperto che questo beneficio non comporti nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento.

Le coperture finanziarie

Per finanziare questa forma di incentivi è stata prevista una dotazione pari a 40 milioni di euro nell’anno 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031. A finanziare questo nuovo sistema di incentivi sarà nei prossimi anni anche la carta del docente, che subirà delle decurtazioni parziali.