Uno dei punti deboli emersi anche quest’anno nell’ambito dell’attribuzione incarichi mediante l’informatizzazione nomine supplenze attraverso l’algoritmo è sembrato essere quello della gestione delle tempistiche inerenti le disponibilità.

Scelte al buio

Già l’anno scorso questo sembrò il difetto principale, con la comunicazione delle disponibilità ad operazioni già iniziate. Quest’anno la problematica si è presentata all’ennesima potenza considerato che le scelte da parte dei candidati sono state effettuate completamente al buio, senza la minima comunicazione delle disponibilità.

Secondo molti aspiranti supplenti, far partire le nomine senza un quadro completo delle disponibilità significa favorire alcuni precari e penalizzarne altri, con un criterio di assoluta casualità che non può essere compatibile con una procedura automatizzata e gestita da un algoritmo che dovrebbe prendere in considerazione in maniera scientifica il quadro della situazione generale.

Un solo turno di nomina

A questo si sommano gli errori, a volte involontari e comunque in buona fede, dei candidati stessi che ad esempio hanno effettuato la scelta di non inserire gli spezzoni, cosa che alla fine inficia la possibilità di avere una nomina. Si tratta di scelte che alla fine penalizzano il candidato ma che non possono essere annoverate come errori dell’algoritmo ne imputate all’Amministrazione.

Alla base c’è la regola in base alla quale la partecipazione di ogni aspirante è limitata ad un solo turno di nomina.

Surroga per eventuali rinunce

D’altra parte la scelta del ministero di procedere con l’inoltro domande senza conoscere le disponibilità non è imputabile a cattiva volontà, ma a tempistiche incompatibili, come dimostra l’esperienza dello scorso anno.

In vista del prossimo anno un ulteriore miglioramento potrebbe prevedere un solo turno di nomina e uno di surroga per le eventuali rinunce. Fermo restando che chi ha già accettato altro incarico, non potrà partecipare anche se poi disponibile una scelta preferita rispetto a quella ottenuta.