Chiamata diretta docenti: Bianchi valuta assunzioni decise direttamente dai presidi che dovranno valutare la bravura dell’insegnante
Si torna a parlare di assunzione diretta dei docenti da parte delle scuola, dopo la proposta lanciata qualche settimana fa dall’associazione nazionale presidi, convinti della necessità di modificare l’attuale sistema dei concorsi che sta mostrando più di un limite e molti difetti.
Proposta audace
Una proposta che potrebbe allineare la scuola italiana ad alcuni meccanismi già rodati con successo all’estero, ma che si presterebbe inevitabilmente anche a molte critiche in un Paese dove la cultura del sospetto è ben radicata e l’idea che ci sia sempre una raccomandazione dietro l’angolo fa fatica a scomparire.
Un paradosso se si pensa che la chiamata diretta da parte delle scuole dovrebbe essere finalizzata proprio a premiare il merito mettendo da parte un metodo di selezione troppo nozionistico come quello concorsuale attualmente in vigore. Che oltretutto rappresenta un enorme costo per lo Stato (fondi che potrebbero essere investiti direttamente nella scuola) e che richiede tempistiche lunghe e meccanismi farraginosi.
Il parere di Bianchi
Dal tema però torna a parlare il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che dimostra di no escludere totalmente l’eventualità, proprio lui che ha introdotto i concorsi scuola annuali.
“Tengo in considerazione la richiesta dei presidi della chiamata diretta dei docenti”, spiega Bianchi aggiungendo però che “il Parlamento è andato nella direzione dei concorsi”.
Più potere alle scuole
Concorsi ritenuti inadeguati da Anp che preferirebbe dare autonomia di assunzione alle singole scuole, come spiegato da Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi: “Il meccanismo di assunzione del personale a scuola non è pensato per soddisfare la richiesta. Si hanno in continuazione ritardi e la costituzione di un precariato consistente che bisogna stabilizzare”.
Giannelli aveva spiegato: “A fronte di questa situazione un po’ insoddisfacente – prosegue il preside – bisognerebbe fare come si fa all’estero: attribuire alle scuole il potere di assunzione del personale stesso. Sarebbe molto più efficiente, molto più snello e molto più adatto alle esigenze della scuola”.
In attesa del prossimo ministro
Secondo Giannelli, infatti, “noi dobbiamo valutare non solo le nozioni, ma anche altre competenze, incluse quelle motivazionali, per capire se il candidato è un bravo docente”. Dunque Ministro Bianchi che tiene conto della segnalazione ma che non la prende in considerazione per l’immediato futuro. C’è da capire quale sarà l’idea del prossimo ministro dell’istruzione dopo le elezioni di fine settembre.