Scuola

Percorso abilitante 60 cfu: che fine ha fatto il master per diventare docenti a numero chiuso e con prezzo calmierato

Le dimissioni del Governo Draghi e le conseguenti incertezze riguardanti il futuro dell’attuale ministero dell’Istruzione e del suo programma di riforma dell’abilitazione dei docenti sta comportando un ritardo nel percorso abilitante che doveva vedere nella firma dei decreti attuativi per i 60 Cfu il primo indispensabile step.

I dubbi sul percorso universitario

A questo punto sorge il dubbio che si voglia rimandare tutto nelle mani del prossimo esecutivo e del prossimo ministro dell’Istruzione, che potrebbe avere idee diverse da quelle portate avanti dall’ormai ex ministero Bianchi. Tutto lascia pensare che l’iter previsto e che doveva portare alla firma del decreto attuativo prima di agosto sia definitivamente bloccato.

Senza il DPCM che dovrebbe regolare il percorso di abilitazione di 60 CFU previsto dalla legge 76/2022, la riforma del reclutamento non può essere attuata. Il decreto attuativo doveva servire a fornire importanti chiarimenti circa le modalità con cui le università avrebbero dovuto gestire quello che si prospetta come un vero e proprio master finalizzato all’ottenimento dell’abilitazione propedeutica alla partecipazione dei nuovi concorsi che dovrebbero avere cadenza annuale.

Prezzo calmierato ma numero chiuso

I corsi saranno a spese dei partecipanti, e per questo il ministero ha manifestato l’intenzione di imporre un tetto massimo all’importo che le università potranno richiedere per la partecipazione a questi master. Altro elemento da definire ma sul quale c’erano già chiari intenti da parte del ministero, è quello relativo alla possibilità di imporre un numero chiuso alla partecipazione a questi corsi, sulla base delle disponibilità annuali delle scuole. Lo scopo è quello di non consentire l’abilitazione annuale di un numero di docenti superiore a quello he può poi essere stabilizzato.

Insomma i nuovi percorsi formativi abilitanti all’insegnamento da 60 Cfu potrebbero essere molto simili al vecchio Tfa: numero chiuso e tirocinio pure per chi può vantar esperienza pluriennale. Il decreto doveva anche servire a sancire i criteri per il riconoscimento degli eventuali altri crediti maturati nel corso degli studi universitari o accademici, a patto che fossero coerenti con gli obiettivi formativi.