Graduatorie, Gps e supplenze, Scuola

Come funziona algoritmo Gps scuola: iniziano le polemiche per l’assegnazione di sedi a candidati posizionati peggio in graduatoria, ecco da cosa può dipendere

Iniziano le pubblicazioni delle assegnazioni delle supplenze Gps per il prossimo anno scolastico e puntuali arrivano le proteste e le insoddisfazioni da parte di candidati che ritengono di essere stati penalizzati in virtù di assegnazioni che hanno premiato colleghi posizionati peggio in graduatoria. Situazione che apparentemente potrebbe far pensare a un malfunzionamento dell’algoritmo o a errori del sistema nell’assegnazione delle sedi.

Gli elementi che determinano l’algoritmo

Per capire se ci sono state irregolarità o malfunzionamento, è importante capire come funziona l’algoritmo Gps scuola, quest’anno alla seconda prova sul campo dopo l’esordio di dodici mesi fa non esenti da polemiche.

Va innanzitutto detto che il criterio dell’algoritmo non è uno solo, e soprattutto non è solo quello della posizione in graduatoria dei candidati. Il sistema incrocia una serie di elementi. Tra questi c’è sicuramente la posizione in graduatoria, ma poi c’è a disponibilità delle scuola, le preferenze espresse dagli aspiranti, riserve e precedenze da rispettare, richieste di posti e spezzoni. Insomma un ginepraio di informazioni dalle quali poi viene restituito il risultato finale.

La sede assegnata a un collega posizionato peggio

C’è da considerare poi che in caso di preferenze sintetiche (comuni o distretti), l’ordine di preferenza delle istituzioni scolastiche all’interno del comune o del distretto è effettuato sulla base dell’ordinamento alfanumerico crescente del codice meccanografico.

Proprio sulla questione delle preferenze espresse lo scorso anno il ministero ha insistito molto: spesso il non ricevere un incarico dipende dall’errore nella espressione delle preferenze in sede di presentazione della domanda.

La riserva di posti

Cosa che può poi provocare il veder assegnata una sede a un collega posizionato peggio in graduatoria. C’è poi la questione della riserva dei posti per legge 68/99 che può premiare un docente posizionato peggio. Tutti questi elementi possono portare ad assegnazioni che a prima vista sembrano derivare da un malfunzionamento dell’algoritmo, e che invece hanno una serie di motivazioni logiche.