Scuola

Concorso straordinario non selettivo: entro il 2023 anche per infanzia e primaria per stabilizzare i precari

La massiccia opera di immissioni in ruolo voluta dal ministero, ormai dimissionario, non basterà a scongiurare una nuova valanga di supplenze in vita del prossimo anno scolastico, considerato che è già una certezza il fatto che molte cattedre resteranno scoperte. E considerato anche che c’è più di un sospetto circa il rischio che buona parte delle immissioni in ruolo promesse non saranno attuate. I sindacati credono si possa arrivare in questo senso a una percentuale che possa superare il 50%.

In attesa del nuovo Governo

E così anche il prossimo anno la scuola italiana avrà inevitabilmente a che fare con il problema atavico della supplentite, che la nuova riforma del reclutamento ha sfiorato soltanto, non riuscendo a intervenire come avrebbe dovuto. E come i sindacati avrebbero voluto.

I sindacati spingono affinchè qualcosa di diverso venga fato e adesso il cambio di guardia al governo con le elezioni previste per fine settembre rappresenta un’occasione di dialogo importante che i sindacati non vogliono sprecare. In questo senso Anief spinge, attraverso il suo leader Marcello Pacifico, affinchè si cominci a pensare a un modo per arrivare alla stabilizzazione di moltissimi insegnanti che da anni si occupano degli studenti italiani, sempre da precari.

Concorso straordinario non selettivo

La richiesta del sindacato è quella di riuscire a organizzare entro il 2023 (pensare che si possa farlo entro la fine dell’anno in corso è oltremodo utopistico e quasi irrealistico) un concorso straordinario non selettivo anche per infanzia e primaria. In questo modo si riuscirebbero a stabilizzare i precari e dare loro il ruolo che hanno certamente dimostrato di meritare in campo. Categoria che da anni suo malgrado costituisce la spina dorsale dell’insegnamento italiano, senza avere quei riconoscimenti e quelle tutele che invece meriterebbe.