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Stipendi arretrati Ata covid: pagamenti fermi a ottobre, il motivo è una controversia tra ministeri di difficile risoluzione sulle spalle dei precari

Hanno terminato il loro rapporto di lavoro e probabilmente non vedranno più rinnovato il loro contratto. Ciò nonostante il personale docente e Ata appartenente all’organico Covid è ancora in attesa del pagamento di diversi mesi arretrati. Una situazione che sta diventando insostenibile per quanti hanno lavorato in un periodo difficile di pandemia, rappresentando un’ancora di salvezza per le scuole.

Interrogazione sui ritardi

E che adesso assistono impotenti alla decisione di abolire il loro contingente, dopo un anno in cui hanno vissuto con ansia e incertezza i continui rinnovi arrivati sul filo di lana. A questo si aggiunge la beffa di essere ancora in attesa di diversi mesi di stipendio arretrato.

Una situazione non più accettabile adesso che le scuole sono anche chiuse e che l’anno scolastico, se si fa eccezione per la coda degli esami di maturità, è terminato. Per questo l’Onorevole Francesco Sapia di Alternativa ha presentato un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Istruzione, al Ministro dell’Università e della ricerca, al Ministro dell’Economia e delle finanze

I motivi del ritardo

La richiesta nei confronti del Governo è di intraprendere iniziative di competenza in modo da risolvere l’erogazione delle spettanze arretrate per gli appartenenti all’organico covid. Il tutto in un periodo in cui arrivano bonus (che per i precari della scuola non saranno erogati) per far fronte all’aumento del costo della vita. Mentre nel frattempo questi lavoratori hanno anche sostenuto spese per recarsi sul luogo dell’impiego per mesi e mesi in un periodo difficile di pandemia tra sacrifici e paure.

La situazione è questa: in alcuni casi dipendenti appartenenti all’organico Covid docenti e ata non ricevono lo stipendio.

Ma se i fondi sono stati stanziati in sede di rinnovo dei contratti, da cosa dipende questo ritardo nei pagamenti? Secondo i sindacati, il problema nasce, come spiegano in una nota unitaria i sindacati Flc Cgil, Cisl, Snals, Uil, Gilda, “da una controversia fra Ministero Istruzione e Ministero Economia e Finanze sull’ammontare delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento di questi contratti equiparati a supplenze brevi con termine 11 Giugno“.

Stipendi fermi allo scorso ottobre

Dunque per erogare gli stipendi prima è necessario risolvere questa problematica. Le scuole però continuano ad avere difficoltà nell’autorizzazione dei pagamenti. Ci sono scuole che hanno autorizzato la rata di novembre e altre ferme su ottobre.

Il risultato è che c’è un ampio organico che aspetta uno stipendio con tre, quattro mesi di ritardo. E all’orizzonte non si intravede una rapida risoluzione della questione.