Scuola

Abilitazione docenti: assunzione semplificata per i precari con 3 anni di servizio con addio ai Cfu per i docenti che hanno maturato almeno un anno specifico

Se da un lato appare chiaro come la riforma del reclutamento difficilmente, nella sua forma definitiva, si discosterà da quella iniziale contrastata da forze politiche e sindacati, dall’altro lato su alcuni elementi sarà necessario trovare un compromesso.

Taglio alla carta del docente

A cominciare dalla prospettiva che le innovazione della riforma del reclutamento vengano finanziate con i fondi della scuola stessa, attuali, distratti da altre fattispecie. Che nello specifico dovrebbero portare a un decurtamento della carta del docente e a un taglio dei posti per i prossimi anni. Nel primo caso, si scenderebbe dai 500 euro attuali di bonus aggiornamento professionale a 375 euro. Nel secondo caso, si parla di un taglio di oltre 11 mila cattedre che dovrebbero tagliarsi nei prossimi anni, giustificate con il calo demografico che renderebbe meno impellente un numero così alto di docenti.

E che invece secondo i sindacati, poteva rappresentare, lasciando inalterato l’organico nazionale, una occasione importante per ridurre il numero di alunni per classe, dicendo addio alle aule pollaio che in tempo di pandemia hanno evidenziato criticità già emerse in precedenza.

Servono 470 milioni

Per fare in modo che la scuola non si autofinanzi distraendo risorse con il gioco delle tre carte, il Governo punta a reperire 470 milioni, che consentirebbero di scongiurare i tagli alla cara del docente e agi organici.

Ci sono poi altri dettagli tecnici da limare, legati al percorso di abilitazione: il Pd chiede che il percorso di abilitazione non inizi con la laurea triennale, ma dalla laurea magistrale. Forza Italia ritiene invece che questo ritardo porterebbe a un incremento dei fuori corso di cui non si sente la necessità.

Si parla poi di assunzione semplificata per i precari con 3 anni di servizio. L’addio ai Cfu sembra probabile, per i docenti che hanno maturato almeno un anno specifico sulla cattedra per la quale concorre.

Altri temi riguardano l’anticipo degli scatti di anzianità e l’addio dei quiz a crocetta, prima della fine della fase transitoria nel 2025.