Scuola

Supplenze Gps 2022: ci sono precisi tempi di risposta per i destinatari delle convocazioni dopo che il dirigente interpella per via informatica gli aventi diritto e ne riscontra la disponibilità

E’ andata ormai in archivio la procedura relativa alla presentazione delle domande da parte dei candidati interessati all’inserimento nelle graduatorie di prima e seconda fascia GPS. Una volta che non saranno più disponibili cattedre da assegnare fino al 31 agosto e 30 giugno, toccherà ai presidi proseguire con la procedura finalizzata al conferimento delle supplenze brevi e saltuarie.

Procedura informatica

La procedura per la successiva individuazione dei candidati sarà informatica. Sarà riservata alla convocazione di candidati sia occupati parzialmente che totalmente disoccupati.

Il passo successivo è costituito dalla convocazione dei candidati che possono essere convocati per le supplenze. La convocazione da parte del preside della scuola che ha bisogno di occupare una cattedra, procede alle convocazioni mediante procedura informatica. Il primo passo è stilare una lista di coloro i quali sono convocabili in quanto rientrano nella casistica degli aventi diritto.

A quel punto deve verificare se gli stessi sono disponibili ad accettare le richieste. Le tempistiche sono ristrette. Infatti la disponibilità deve essere fornita nel giro di un giorno nel caso in cui si tratti di una supplenza superiore o uguale a 30 giorni.

I tempi di risposta

Il tempo a disposizione è ancora minore nel caso in cui la supplenza sia inferiore a trenta giorni. In questo caso, il tempo massimo di risposta per accettare o rifiutare l’incarico è di sole 12 ore.

La risposta in caso di esito negativo o positivo dell’accettazione della supplenza può essere comunicata anche tramite strumento telematico. In caso di accettazione della supplenza, si procede con la firma del contratto a tempo determinato per il tempo relativo all’incarico conferito.

Le sanzioni

Tema sempre caldo in merito all’assegnazione delle supplenze, oggetto anche di dibattito da parte dei sindacati e delle forze politiche riguarda le sanzioni in caso di mancata accettazione dell’incarico. Sanzioni che sono rimaste particolarmente severe, e che penalizzano fortemente coloro i quali non accettano la chiamata. Il ministero in questo senso non è voluto andare incontro alle forze politiche e ha lasciato un livello abbastanza aspro di sanzioni per i docenti che non accettano l’incarico.