Scuola

Precari storici scuola: tagliati fuori dal sistema a crocette, cancellato dai futuri concorsi ma confermato per la fase transitoria

L’apertura di Bianchi alla modifica della struttura dei concorsi scuola. Che saranno annuali da quest’anno) da quiz a crocette a domande a risposta aperta, va nella direzione sostenuta da sindacati e forze politiche: il fallimento del reclutamento scolastico recente impone un cambio di rotta.

Concorsi scuola annuali

Le prove scritte a risposte chiuse, come ha evidenziato il recente passato, hanno da un lato prodotto concorsi scuola rapidi, ma con una strage di partecipanti che ne determina di fatto il fallimento. A cosa servono concorsi scuola annuali e rapidi se poi la gran parte dei partecipanti, non sol per scarsa preparazione, sono impossibilitati a superarli e ad accedere poi al ruolo?

I candidati restano nel limbo e le cattedre restano scoperte. L’altissimo numero di respinti impone dunque una riflessione, perchè il 90% di esclusi non può dipendere dall’impreparazione dei candidati. O almeno non integralmente.

Precariato storico

Il senatore leghista Mario Pittoni, vicepresidente della commissione Cultura, è convinto della necessità di un cambiamento: “Gli attuali concorsi della scuola basati su quiz a crocette – dice Pittoni – hanno dimezzato, quando non addirittura ridotto a un terzo, la percentuale dei docenti che solitamente superano la prova. Senza neanche poter verificare la conoscenza della lingua italiana, relegata ormai a “optional”.

Pittoni si chiede “come il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi possa sostenere che non è cambiato nulla”.

Il leghista teme “che il sistema a crocette, cancellato dai futuri concorsi ma confermato per la fase transitoria prevista dal decreto legge 36 in discussione al Senato, abbia in realtà l’obiettivo di tagliare fuori il precariato storico, che pure nell’ultimo decennio si è fatto carico di puntellare il sistema”. “Di conseguenza – conclude Pittoni – chiediamo l’eliminazione della selezione a crocette anche per la fase transitoria”.

Cambio dal 2025

Nei prossimi anni, almeno nelle intenzioni del ministro, la formula a crocette resterà inalterata. Dal 2025 ci sarà invece l’introduzione delle domande a risposte aperte, ma la sensazione è che fino ad allora la scuola rischia di restare immobilizzata.