Scuola

Immessi in ruolo da Gps: fuori dal concorso straordinario bis, per questi docenti tuttora mancano le indicazioni relative alla definitiva assunzione

Il Concorso straordinario lascia fuori gli immessi in ruolo da Gps. Una decisione da parte del ministero che non poteva lasciare indifferenti i diretti interessati e soprattutto i sindacati, decisi a far valere le ragioni di una categoria di docenti che a loro avviso vengono penalizzati da una decisione che, per quanto attesa, viene ritenuta ingiusta.

Precari della scuola secondaria

In particolare a far sentire la propria voce è Flc Cgil che ritiene ingiusto il provvedimento e ne spiega anche le motivazioni. Ricordiamo che il bando del nuovo concorso straordinario è rivolto ai precari della scuola secondaria di primo e secondo grado e per i soli posti comuni.

Il ministero, nello specificare quali siano i requisiti per partecipare ha sottolineato come l’aspirante docente, per potere fare domanda, non deve aver partecipato precedentemente alle procedure che lo rendono appartenente alla categoria degli immessi in ruolo dalla prima fascia Gps.

Gli altri requisiti sono l’abilitazione specifica o titolo di accesso alla specifica classe di concorso ovvero analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente. L’avere svolto, nell’ultimo quinquennio, a decorrere quindi, dall’anno scolastico 2017/2018 ed entro il termine di presentazione delle domande di partecipazione, un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni anche non consecutivi, di cui uno almeno nella classe di concorso per la quale si partecipa.

Le richieste di Flc Cgil

Come detto i sindacati non ritengono equa questa decisione, che lascia fuori una fetta di precari che invece avrebbero potuto trarre vantaggio dalla procedura. Secondo il sindacato, l’esclusione dal concorso straordinario degli immessi in ruolo da Gps è inopportuna considerato che per questi docenti tuttora mancano le indicazioni relative alla definitiva immissione in ruolo. Un motivo valido, secondo il sindacato – per dare loro la possibilità di concorrere anche a questa ultima procedura straordinaria. Per il momento dal ministero nessun riscontro, il che lascia aperta la strada ai ricorsi.