Scuola

Graduatorie dei precari con anni di servizio svolto: assegnazione di metà dei posti del concorso straordinario bis unica giustificazione ai numeri insufficienti

Una grande opportunità che si rivela però essere anche un motivo di recriminazione per molti: stiamo parlando del nuovo concorso straordinario, pensato per reclutare un numero troppo basso di docenti rispetto alle necessità e rispetto alle potenzialità di un concorso che avrebbe potuto rappresentare un momento importante e che invece potrebbe lasciare l’amaro in bocca di un’occasione persa.

Poche classi di concorso

Con 213 mila supplenze con scadenza 30 giugno e 31 agosto assegnate l’anno scorso, di cui soltanto 45 mila per assenza temporanea di titolare, il bando prevede infatti appena 14 mila vincitori, senza idonei. Non solo: lascia perplesso anche il numero di 115 classi di concorso della secondaria. La decisione di lasciare fuori i docenti di Infanzia, Primaria e su Sostegno non può lasciare indifferenti i sindacati.

Il tutto a fronte di una norma che invece prevede l’attivazione di bandi di concorso su tutti i posti vacanti e disponibili risultanti dalle ultime immissioni in ruolo. I ricorsi sono stati già avviati per l’illegittima esclusione dei docenti di sostegno e di scuola d’infanzia e primaria e per il servizio della scuola paritaria non valutato come titolo di accesso.

Cattedre insufficienti

“Il paradosso – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che anche rispetto alla sola scuola secondaria, di primo e secondo grado, cui è rivolto il concorso straordinario bis di cui si stanno raccogliendo le domane in questi giorni, il numero di cattedre messe a disposizione dei vincitori è largamente inferiore alle necessità reali: sono stati infatti banditi appena 14.420 posti, su 115 classi di concorso. Ora, si stima che parteciperanno 45 mila candidati, a fronte di 139mila cattedre andate in supplenza l’anno precedente, al netto di ulteriori 73 mila supplenti per Infanzia e Primaria ignorati dal bando insieme agli 80mila insegnanti di sostegno. I numeri parlano chiaramente”.

Graduatorie dei precari

“L’unico motivo valido – continua Pacifico – per avere attivato una procedura concorsuale con così pochi posti per chi verrà giudicato idoneo a svolgere la professione, dopo avere svolto la prova orale in molti casi pure fuori regione, come sottolinea la stampa specializzata, sarebbe quello che la metà dei posti venga assegnata attraverso tutte le graduatorie dei precari con anni di servizio svolto, anche da seconda fascia Gps: purtroppo, però, non è così, perché il doppio canale di reclutamento si continua a negare e ogni anno viene ‘bruciata’ almeno le metà delle immissioni in ruolo già autorizzate dal Mef. Per quanto ci riguarda, tutto questo è assurdo: i posti ci sono, i candidati pure, ma non la disponibilità a farli incontrare. La strada del ricorso, per quanto ci riguarda, è inevitabile”, conclude il sindacalista leader dell’Anief.