Scuola

Concorso straordinario bis: esclusione dei docenti delle paritarie costituzionalmente illegittimo, via all’interrogazione parlamentare

Sono in corso gli invii per la partecipazione al tanto atteso Concorso straordinario bis, finalizzato alla stabilizzazione dei precari e che darà un’importante opportunità a 14mila di essi. Il Ministero ha bandito il concorso, anche se in ritardo rispetto ai programmi iniziali, con il rischio che adesso le prove non si svolgano entro metà giugno come annunciato ma addirittura in piena estate, forse anche ad agosto.

Un atto illegittimo

Oltre a esserci l’incertezza inerente lo svolgimento della prova orale, ci sono altre questioni da risolvere e se ne fa portavoce Rampelli (FdI): “Escludere i docenti delle paritarie è atto iniquo e illegittimo, chiederemo conto al ministro Bianchi”. “L’esclusione dal concorso per coloro che hanno svolto attività d’insegnamento nelle scuole paritarie è un atto moralmente iniquo e costituzionalmente illegittimo”. La posizione del vicepresidente della Camera dei deputati di Fratelli d’Italia è chiarissima:

“La parità scolastica è un principio scritto nella nostra Carta e non può essere messo in discussione da ministri e dirigenti che vogliono minare quanto sancito da un ministro come Luigi Berlinguer che di sicuro non era un democristiano”, spiega.

Insegnanti di serie a e serie b

Il vicepresidente spiega nel dettaglio quali sono le criticità del bando appena pubblicato, che esclude una fetta di insegnanti attuando in questo modo, a suo dire, una profonda ingiustizia: “Quello appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il concorso straordinario bis per l’assunzione di precari nelle scuole pubbliche, non contempla tra i titoli l’insegnamento nella scuola paritaria che pure svolge un ruolo fondamentale nell’educazione di centinaia di migliaia di giovani e di sostegno formativo alle loro famiglie. Se lo Stato consente a un docente di insegnare nelle scuole private e paritarie significa che lo giudica titolato a farlo e allora deve poter partecipare a tutti i concorsi pubblici. Non esistono insegnanti di serie a di serie b. Di questa esclusione chiederemo conto al ministro Bianchi in un’interrogazione che sto per depositare. Sulla scuola si ‘gioca’ come sempre a mettere gli uni contro gli altri invece di valorizzare il patrimonio umano dell’insegnamento in tutte le forme nelle quali si manifesta”.