Scuola

Rinnovo contratto scuola: la trattativa per aumenti e arretrati si fa complicata, i fondi a disposizione sono pochi e lo sciopero di fine maggio incombe

E’ in pieno corso di svolgimento la discussione sul delicato tema del rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori della scuola. Contratto già scaduto da 40 mesi, e che non appena sarà firmato sarà già vecchio e lascerà il posto alla contrattazione del nuovo.

Contratto ponte

Per questo, i sindacati spingono per una rapida conclusione della trattativa, che consenta di conferire arretrati e aumenti (per quanto non all’altezza delle aspettative e delle necessità) e che permetta di sedersi oi nuovamente al tavolo per il contratto valido per il triennio in corso.

La problematica principale con la quale si devono fare i conti riguarda il budget messo a disposizione del ministero da parte del Governo. Si tratta di cifre che consentono di assicurare un aumento medio lordo a tre cifre minimo. Che non soddisfa i sindacati ma li accontenta. Ma che non potrà bastare per il futuro.

Per ora si parla solo di tagli

Se davvero il ministro Bianchi vuole mantenere la promessa di valorizzare adeguatamente la professione insegnante, dovrà fare qualche sforzo in più per ottenere dal Governo i fondi adeguati a questo scopo. Il fatto che per il momento si parli di tagli all’organico e alla carta del docente per finanziare la formazione professionale retribuita inserita nella nuova riforma del reclutamento, non è sicuramente un buon viatico in questo senso.

Ivana Barbacci sottolinea “l’esigenza di recuperare la piena titolarità del contratto rispetto a materie sulle quali si ripropongono interventi per legge, tra cui mobilità del personale, formazione in servizio, articolazione delle carriere e connesso trattamento retributivo”.

Lo sciopero di fine maggio

In questo senso lo sciopero di fine maggio rappresenta un segnale forte da parte dei sindacati, che temono come questo tavolo allestito in maniera accelerata dal Governo abbia proprio lo scopo di calmare le acque in vista di una fine di anno scolastico che invece rischia di essere fortemente agitato e di un’estate importante per la scuola italiana dopo oltre due  anni di pandemia.