Scuola

Aumento stipendio e arretrati scuola: 3mila€ più 100€ al mese, quando arrivano in busta paga, il rinnovo del contratto è in alto mare, sindacati e ministero su posizioni ancora lontane

Finalmente sull’atto di apposta la firma indirizzo che sancisce l’avvio alle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro di circa un milione e 200mila dipendenti di Scuola e Ricerca, relativo al triennio 2019/2021. Un contratto che quando verrà firmato sarà giù scaduto, e per questo comporterà il versamento nelle casse dei dipendenti scuola degli arretrati che spettano di diritto.

Parti ancora distanti

Quando? Difficile dirlo. La trattativa inizierà la prossima settimana e dipenderà dalle parti riuscire a trovare un’intesa nel minor tempo possibile. Le cifre sono già state stabilite per sommi capi, ma restano ancora molti dettagli da limare.

Per quanto riguarda l’aspetto economico del rinnovo contrattuale, il Governo ha stanziato oltre due miliardi di euro, che si trasformano in poco più di 100 euro lordi a dipendente pubblico. Non tutto il budget infatti sarà destinato all’aumento degli stipendi: una parte servirà a garantire gli aumenti ai lavoratori con stipendi ridotti mediante l’elemento perequativo introdotto dal Ccnl relativo al triennio 2016-2018.

Arretrati e aumento

Un rinnovo che i sindacati faranno di tutto per modificare rispetto ad alcuni contenuti, che discriminano i precari e incentiva solo un docente su tre con cifre lontane da quelle necessarie per adeguare gli assegni a quelli della media europea del mondo della scuola.

Per questo non c’è molto ottimismo circa la possibilità di concludere la trattativa in tempi brevi. I dipendenti della scuola riceveranno 3mila euro lordi di arretrati e 100 euro di aumenti mensili. C’è poi lo 0,55% di monte salari 2018 per il personale Ata, finalizzato alla revisione dei profili professionali e per la valorizzazione dei Dsga.

La riforma del relcutamento

A rendere ancora più insofferenti i sindacati nei confronti di un rinnovo contrattuale ritenuto inadeguato, il fatto che arrivi parallelamente alla riforma del reclutamento scolastico che tagli a l’organico e il budget a disposizione per la carta del docente in vista dei prossimi anni per finanziare gli incentivi stipendiali legati alla formazione professionale.