Scuola

Piano estate 2022: le tre fasi in cui si dividerà il progetto, tutte le attività e i programmi che si svolgeranno tra giugno e settembre

Entra sempre più nel vivo il Piano Estate 2022, che potrà contare su 300 milioni investiti da parte del ministero e che andranno a finanziare le attività formative nei mesi estivi. Il Piano estate 2022 si dividerà in tre fasi principali, che avranno inizio nel mese di giugno e si concluderanno a settembre.

Il progetto

Il Ministero sul Piano Estate 2022: “Dopo la grande esperienza dello scorso anno, le scuole tornano protagoniste anche la prossima estate. Trasformandosi in luoghi di comunità, di incontro, di crescita, di confronto con i territori, grazie alla collaborazione con il Terzo settore e con gli Enti Locali. Un luogo inclusivo e accogliente, quest’anno anche per le ragazze e i ragazzi ucraini – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi –. Abbiamo voluto far diventare il Piano strutturale, per mettere al centro le nostre studentesse, i nostri studenti e le famiglie, con l’obiettivo – aggiunge – di rendere le nostre scuole una “seconda casa” per i bambini e i ragazzi, capace di accogliere tutti e ciascuno secondo le proprie condizioni”.

Le tre fasi

Queste le tre fasi in cui si dividerà il Piano Estate 2022:

I Fase – giugno 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, anche in riferimento all’accoglienza, inserimento e alfabetizzazione linguistica degli alunni provenienti da contesti migratori, in particolare dei profughi ucraini;
II Fase – luglio e agosto 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e della socialità in contesti di “scuola aperta”, “scuola all’aperto”, spazi di comunità territoriale;
III Fase – settembre 2022: rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali con introduzione al nuovo anno; familiarizzazione con i gruppi di pari nei contesti scolastici

Azioni inclusive

“Si tratta di indicazioni che ciascuna istituzione scolastica, sul proprio territorio e nella consapevolezza delle necessità e delle risorse che esso esprime, potrà al meglio progettare, declinare o diversamente tradurre. Essenziale è che le azioni siano ricomprese entro una cornice di significato in relazione alle altre attività svolte nel corso dell’anno, alla vita reale degli alunni e a quella degli adulti che li accompagnano. Che siano in grado di aiutare a riconnettere e a rielaborare, in modi adatti all’età e agli interessi, il “vissuto” di ciascuno. Imprescindibile, soprattutto, che le attività siano inclusive rispetto ad ogni situazione o condizione vissuta dagli alunni. In particolare, si sottolinea la necessità che in esse sempre siano accolti, in modo fattivo, gli alunni con disabilità”, si legge nel provvedimento.

Si realizzeranno attività di recupero degli apprendimenti formali, attraverso forme coinvolgenti e attive; laboratori di scrittura creativa, confronto di temi poetici tra le varie culture, giochi matematici, esperienze di chimica e di fisica, ecc.;

Le altre attività

attività CAMPUS (Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport) e “Summer School”. In numerosi territori vi sono istituzioni pubbliche e private disponibili a cooperare gratuitamente con le scuole;
potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese, anche per gli alunni italiani, con modalità attive e per quanto possibile in situazione (sfruttando ad esempio i contesti turistici per piccole attività operative);
sostegno alla relazionalità mediante la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, aggiornandone il raggio di intervento in ragione della situazione politica, sociale ed etica presente. Includendo l’educazione a corrette relazioni interpersonali e al disconoscimento di ogni forma di violenza. Ad esempio, l’incapacità di distinguere il vero dal falso in ciò che si trova su Internet – la confusione fra il numero di like o di visualizzazioni e l’accertamento della verità dei fatti – suggerisce l’educazione alla verifica puntuale degli accadimenti e delle fonti, per valutare la fondatezza di notizie o affermazioni diffuse in rete (fact-checking);
per tutte le età, sviluppo e approfondimento di temi ambientali, connessi al risparmio energetico e all’assunzione di responsabilità nei confronti del proprio ambiente: pulizia dei giardini e dei greti dei fiumi, “adozione” di aiuole o piante nel verde pubblico… Vale ricordare che l’uso della mano ha fatto della nostra specie ciò che è, ha consentito lo sviluppo cerebrale, cognitivo e quello del linguaggio. La perdita delle competenze manuali nelle nuove generazioni ha gravi ripercussioni sulle strutture cognitive, psichiche e relazionali;
educazione alla pace, mediante forme di apprendimento dall’esperienza, quali, ad esempio, attività di gestione non violenta dei conflitti (adatte alle varie età e condizioni), aumento della fiducia reciproca, capacità di collaborazione in vista di un fine, ecc.;
per i più piccoli, progetti di gioco collettivo, ad esempio attraverso la riscoperta e lo scambio dei giochi tradizionali dei diversi Paesi di provenienza;
sempre per i più piccoli, interventi di psicomotricità eseguiti da personale esperto, non soltanto nel lavoro con l’infanzia (e ciò sarebbe ovvio) ma anche con bambini in situazione di stress;
per gli adolescenti, realizzazione di piccole attività manuali, con finalità socializzanti e educative, di educazione alla convivenza civile e ambientale (ad esempio, interventi di sistemazione fioriere, di biciclette dei compagni di classe, …).