Scuola

Addio ai testa a crocette: lo conferma la riforma del reclutamento

La riforma del reclutamento docenti si fonda sul caposaldo dei concorsi scuola annuali, realizzati con forma semplificata per consentire tempi più rapidi e certezza del loro svolgimento. Al momento, la formula prevede che si svolgano con i test a crocette, ormai criticati da sindacati e forze politiche, dopo che hanno mostrato tutti i loro limiti nelle ultime uscite con le procedure ordinarie sfociate nel caos.

Bagaglio d’esperienza disperso

“Il muro dei test a crocette inizia a incrinarsi. Dopo la nostra presa di posizione, nel testo della riforma del reclutamento dei docenti è ora presente una mezza retromarcia. Ma non prendiamoci in giro: aver mantenuto le domande a risposta chiusa nella fase transitoria conferma i dubbi sull’intenzione di colpire il precariato storico, cosa che per la scuola rappresenterebbe la perdita di un fondamentale bagaglio d’esperienza a danno della qualità del servizio. Le crocette devono sparire da subito per tutti. E vanno riattivati i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza numero chiuso e senza dover prima superare prove concorsuali guarda caso a crocette“. Lo dichiara il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama.

In attesa di una vera alternativa

Cambiare i test a crocette vorrebbe dire procedere con una vera e propria rivoluzione per il mondo della scuola che al momento è difficile intravedere. Una vera alternativa al momento non esiste, e il fatto che non sia stata prevista nel testo della riforma del reclutamento docenti lascia pensare che per il momento tutto possa restare invariato.

Sarà però necessario alzare l’asticella per quel che riguarda i controlli e la preparazione dei test stessi, per evitare errori e incongruenze che si traducono poi in ricorsi e lungaggini, l’esatto opposto della necessità di procedure snelle e affidabili.

La sensazione è che anche nel testo di riforma del reclutamento docenti siano ancora molti i punti sui quali sarà necessario intervenire prima di arrivare a una versione definitiva.