Scuola

Riforma del reclutamento insegnanti: diventare docenti sarà più facile o difficile?

Entro il 31 giugno prossimo sarà varata la nuova riforma del reclutamento docenti, con un decreto legge che illustrerà tutte le novità, e non sono poche. Innanzitutto con la riforma del Ministro Bianchi per il reclutamento degli insegnanti si è pensato a una fase transitoria fino al 2024. Lo scopo è immettere in cattedra 70 mila precari con 3 anni di servizio tramite un concorso pubblico. Ma prima si dovrà passare per un contratto part time durante il quale bisognerà acquisire anche 30 CFU. Infine ci sarà una prova finale abilitante.

Acquisizione dei 30 Cfu

Nel corso del periodo transitorio i laureati potranno accedere all’insegnamento superando tramite un percorso che prevede un corso iniziale di formazione, l’acquisizione di 30 CFU, un concorso pubblico e una prova di abilitazione.

Quando la riforma sarà definitiva, invece, per accedere all’insegnamento bisognerà essere in possesso di laurea e 60 CFU. I crediti si potranno ottenere tramite un percorso formativo erogato dalle Università, con prova finale per l’accesso al concorso a cattedra. Poi ci sarà l’anno anno di prova. I concorsi scuola avranno cadenza annuale. La domanda che tutti si pongono in questo momento è: diventare docenti sarà più facile o più difficile? Domanda cui è complicato rispondere i questo momento, perchè come sempre bisognerà verificare nei fatti l’applicazione del nuovo regolamento.

Cadenza annuale dei concorsi

La sensazione è che la fase di abilitazione e accesso ai concorsi possa essere leggermente più selettiva e anche più lunga di quella attuale. In compenso, però, la cadenza annuale dei concorsi, se confermata, consentirà maggiori possibilità di successo da parte dei candidati, che non dovranno attendere tempi biblici come avvenuto negli ultimi anni per riprovare a superare un concorso o per aspettare il proprio turno.

Per diventare docenti dunque bisognerà passare attraverso un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale e prova finale corrispondente ad almeno 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA), durante il quale gli aspiranti docenti acquisiscono le competenze teorico-pratiche.

Precari non abilitati con 3 annualità di servizio

Poi ci sarà il concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale cui seguirà un periodo annuale di prova in servizio con valutazione conclusiva. Sono comunque ammessi a partecipare al concorso coloro che abbiano conseguito almeno 30 crediti formativi universitari o accademici, in parte tramite tirocinio diretto. I vincitori del concorso su posto comune non abilitati sono assunti con contratto annuale a tempo determinato part-time e completano il percorso universitario e accademico di formazione iniziale con prova finale.

Chi supera il concorso consegue l’abilitazione e sostiene il periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’immissione in ruolo. I precari non abilitati con 3 annualità di servizio che vincono il concorso ottengono un contratto annuale a tempo determinato part-time e acquisiscono 30 CFU o CFA del percorso universitario di formazione iniziale, al termine del quale superando la prova finale conseguono l’abilitazione all’insegnamento ed iniziano il periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento determina l’effettiva immissione in ruolo.