Graduatorie, Gps e supplenze

Immissioni in ruolo da Gps: addio alla prova disciplinare, può costare il contratto

Serve davvero l’esame disciplinare per i 12 mila docenti assunti dalla prima fascia delle Gps che nel 2021-2022 alla fine dell’anno di prova? Aumenta il fronte di quanto ritengono che non sia necessario dopo un simile percorso a un ulteriore prova, che rischia di inficiare quanto fatto precedentemente.

Prove previste per il prossimo luglio

La data dell’esame disciplinare si avvicina, prevista per il prossimo luglio. Non sarà bastato una pratica effettuata nel corso dell’anno scolastico. I docenti dovranno essere sottoposti a una prova con un colloquio con focus sul disciplinare, davanti al comitato di valutazione.

E’ bene ricordare che il percorso di chi si trova in prima fascia Gps è già stato lungo. Si tratta di insegnanti già in possesso di abilitazione e/o specializzazione sul sostegno. Candidati che hanno già affrontato un concorso pubblico difficile che ha consentito loro di ottenere l’abilitazione all’insegnamento o per conseguire la specializzazione sul sostegno. Senza dimenticare corsi universitari con esami e prove disciplinari finali. La gran parte sono docenti abilitati all’insegnamento con almeno tre anni di servizio come richiesto dalla procedura di assunzione.

L’inutilità di questa prova finale

Forze politiche e sindacati stanno provando a convincere il ministero circa l’inutilità di questa ulteriore prova, in modo che ci sia l’automatica immissione in ruolo, dopo la naturale conclusione con esito positivo dell’anno di prova e formazione, senza ulteriore prova disciplinare. Un esame finale che, in caso di esito negativo, vuol dire addio al contratto a tempo indeterminato.

Infatti durante l’anno di prova i 12.840 docenti firmano un contratto a tempo determinato, che diventa posto fisso solo dopo la prova finale. Che se va male comporta la necessità di rifare l’anno di prova.

Addio al contratto a tempo indeterminato

Se tutto va bene invece il docente viene assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2021, o, se successiva, dalla data di inizio del servizio, nella medesima istituzione scolastica presso cui ha prestato servizio a tempo determinato.

Il giudizio negativo relativo alla prova disciplinare comporta la decadenza dalla procedura e l’impossibilità di trasformazione a tempo indeterminato del contratto.