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Personale Ata: stipendi più bassi di 5-6 mila euro rispetto ad altri lavoratori pubblici

Il rinnovo contratto scuola riguarderà sia docenti che personale ata, una doppia categoria che versa in condizioni diverse, nonostante appartenga allo stesso mondo. Se già di per se i docenti lamentano problematiche relative all’importo degli stipendi percepiti e alle condizioni lavorative in genere, la condizione del personale ata è, se possibile, ancora più difficile.

Stipendi nettamente più bassi

Al momento lo stipendio annuo di amministrativi, tecnici, ausiliari e tutti gli altri Ata è inferiore di circa 5-6mila euro a quelli degli altri lavoratori pubblici. C’è anche il tema del pensionamento anticipato, non riconosciuto a questa categoria.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolinea la situazione in vista della contrattazione con l’Aran delle nuove norme che andranno a definire il Ccnl e del rinnovo dei contratti dal punto di vista degli aumenti stipendiali: “Il personale Ata non solo percepisce gli stipendi più bassi della PA, ma continua a non avere alcun accesso ai profili lavorativi superiori previsti del contratto collettivo nazionale, come gli si continua a chiudere la strada per passare su altri ruoli. Con il nuovo contratto dobbiamo assolutamente superare questi limiti e rivedere i profili professionali”.

Non è previsto alcun compenso economico

“A distanza di vent’anni dall’istituzione del profilo di Dsga – dice ancora Pacifico – nel contratto collettivo nazionale ancora non è stato riconosciuto l’inquadramento dirigenziale, né il riconoscimento pieno del servizio precedente prestato. Come non si prevede alcun compenso economico, a parte l’indennità dal fondo di istituto. La verità è che il contratto è tutto da riscrivere, mentre si attende ancora una soluzione con i passaggi verticali anche per i tanti facenti funzione Dsga per i quali deve essere trovata assolutamente una soluzione”.

Inquadrare i Dsga nell’area della dirigenza

Una soluzione sarebbe quella, all’interno del nuovo Contratto collettivo nazionale del lavoro di “inquadrare i Dsga nell’area della dirigenza ed anche cambiare i livelli stipendiali del personale ATA, andando a riconoscere quelle figure professionali di coordinamento che esistono nel contratto da trent’anni, ma mai sono stati applicati per valorizzare finalmente una figura essenziale nella scuola dell’autonomia”.