Scuola

Riattivazione dei Pas: la riforma della scuola comincia da questi quattro punti

E’ un periodo di transizione per il mondo della scuola. In attesa della riforma del reclutamento scolastico e con una serie di concorsi in dirittura d’arrivo e che stanno per partire, restano diversi temi da definire e sui quali sindacati e forze politiche aspettano risposte concrete da ministero e governo in generale.

Le richieste al Ministero

A questo proposito, la Lega fa il punto della situazione e riepiloga i punti fondamentali da perseguire nel breve periodo per ottenere un vero cambiamento nel mondo della scuola, soprattutto per quel che riguarda i precari.

E’ ancora una volta il senatore Mario Pittoni, responsabile Dipartimento Istruzione e vice presidente della Commissione Cultura al Senato a farsi portavoce delle necessità più impellenti, con la speranza che ricevano un riscontro da parte del Ministero.

I 4 punti cardine della riforma

I 4 punti cardine per riformare la scuola

1) Intesa trasversale – indipendentemente dalla conclusione in tempo utile o meno dell’iter del nuovo regolamento – per garantire già quest’anno l’aggiornamento di Gps e Gae, con allineamento su base biennale;

2) Restituzione della possibilità d’assegnazione provvisoria e utilizzazione per i “vincolati”;

3) Proroga al 31 gennaio 2022 del termine relativo alle liste per la nomina dei docenti di posto comune e di sostegno;

4) Presa in carico con la massima urgenza da parte del ministro dell’Istruzione d’intesa con quello dell’Università, della riattivazione dei percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (Pas). Avviare – come sta succedendo – il concorso della scuola secondaria senza riattivare tali percorsi, ha infatti come conseguenza che molti docenti di lungo corso ma precari probabilmente non lavoreranno più. Si rischia cioè la dispersione di un enorme patrimonio d’esperienza oltre che l’ennesima emergenza sociale.

Non solo aggiornamento Gps

Dunque aggiornamento Gps ma non solo. Se l’aggiornamento già nel 2022 delle graduatorie per le supplenze sembra un risultato più concreto e vicino a una risoluzione, quello più difficile sembra essere quello inerente i percorsi formativi all’insegnamento. In questo senso Pittoni può sicuramente contare sull’appoggio dei sindacati, da sempre concordi con questo tipo di proposta, da affiancare al doppio canale di reclutamento.