Scuola

Proroga organico Covid: doccia fredda, i soldi per i rinnovi non ci sono

Si fa sempre più complicata e incerta la questione relativa alla proroga fino alla fine dell’anno scolastico dell’organico Covid docenti e Ata. Se è vero che la proroga è svincolata dallo stato di emergenza (che cessa a fine marzo) ed è altrettanto vero che c’è la volontà da parte del Ministero dell’Istruzione di prorogare l’organico covid, si fa sempre più insormontabile l’elemento fondamentale di tutta la vicenda, ovvero il reperimento dei fondi necessari per finanziare il rinnovo di tutti i contratti per altri tre mesi.

Fumata nera dall’incontro con i sindacati

L’incontro tra amministrazione e organizzazioni sindacali per parlare della proroga dei contratti del personale docente e ATA Covid sembrava potesse servire a ufficializzare la proroga, e invece mina ancor di più le certezze dei diretti interessati, dei sindacati e delle scuole che temono di dover fare a meno di un’importante contributo professionale fino alla fine dell’anno. Nel periodo poi in cui ci saranno anche gli esami, e i cui il contributo dell’organico covid sarebbe stato ancora più importante.

All’incontro era presenta l’Anief che ha “ribadito la necessità di questo organico non solo adesso, ma anche nel prossimo futuro come organico stabile. Siamo allibiti che le risorse non sono già pronte oggi ci aspettavano altre informazioni, per esempio ed abbiamo chiesto i numeri precisi per qualifica e per regione in modo tale da pensare per settembre come organico strutturale“, dice ad Orizzonte Scuola Andrea Messina.

Anche il problema dei pagamenti in ritardo

“Siamo al 3 marzo, questo significa che anche se dovessero arrivare i fondi questo personale sarà pagato sempre in ritardo“, prosegue il sindacalista Anief.

“Il Ministero ha le economie ma per utilizzarle ci vuole l’intervento normativo. Stiamo parlando di 55.000 contratti, 2/3 personale Ata“, spiega la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

“Ci sono 60 milioni di economie per adesso“, aggiunge Gissi, che sottolinea: “Adesso serve un provvedimento di legge urgente con altri 100 milioni“.

Servono 400 milioni per il 2022

Flc Cgil ha “chiesto con determinazione la conversione di queste risorse in posti di organico aggiuntivo docente e Ata, come misura che va oltre l’emergenza Covid. Cosi facendo si metterebbe la scuola, una volta finita la fase emergenziale, di contare su quell’organico rafforzato di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe, sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento). Assegnare questi posti con criteri nazionali, come avviene già per il restante organico, significherebbe anche mettere la parola fine sugli enormi e ingiusti ritardi nel pagamento degli stipendi al personale che tuttora pesa sui contratti Covid“. Servono 400 milioni di euro per l’anno 2022.