Scuola

Stabilizzazione precari scuola: maxi risarcimento dopo i 36 mesi di servizio

La lotta al precariato passa anche per le aule dei tribunali, che nell’ultimo periodo emettono sentenze sempre più in favore dei lavoratori costretti ad accettare contratti a tempo determinato pur di poter lavorare, vedendo però così calpestati i propri diritti.

Soglia massima dei 36 mesi di servizio

La soglia di tolleranza, indicata anche dall’Europa, è quella dei 36 mesi di servizio. Se dopo questo periodo di tempo non arriva la stabilizzazione del lavoratore con un contratto a tempo indeterminato, scattano le sanzioni e i risarcimenti. Il precariato per oltre tre anni, anche non continuativi, di servizio svolti, illegittimo. Lo dice, confermando la linea di altre sentenze recente e dell’Unione europea, una sentenza emessa dalla sezione Lavoro del Tribunale di Modena, che ha accolto il ricorso di una docente di religione cattolica della scuola primaria, precaria per 10 anni.

Maxi risarcimento per i precari

Per la maestra è scattato un maxi risarcimento di ben dieci mensilità stipendiali, che corrispondono a un mese per ogni anno di precariato, più gli interessi legali, per un somma complessiva che si aggira sui 15mila euro.

“Siamo soddisfatti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché questa sentenza conferma la coerenza del nostro operato, anche in sede giudiziaria. Continuare a ignorare le norme che configgono con l’abuso dei contratti a termine, anche in presenza del record di posti vacanti e delle supplenze da conferire, a settembre saranno 250mila, significa non volere adeguarsi alla realtà. Ancora di più perché in questo modo l’amministrazione si accanisce contro gli stessi docenti, uno ogni quattro, che ogni mattina permettono alle nostre scuole di assolvere al meglio ad uno dei servizi essenziali e più delicato che lo Stato è chiamato ad assolvere: la formazione dei giovani”.

La sentenza dei giudici in favore contro il precariato

La docente, assistita da Anief aveva chiesto di essere stabilizzata per avere “prestato più di 36 mesi di servizio alle dipendenze del MIUR su posti vacanti e, comunque, in assenza di esigenze sostitutive di personale temporaneamente assente”. I legali, dopo avere fatto riferimento alla mancata considerazione delle indicazioni, da parte della nostra amministrazione, rispetto a quanto espresso dalla Corte di Giustizia Europea per evitare l’abuso dei contratti a termine, hanno chiesto la stabilizzazione della decente e “in estremo subordine” anche “di accertare e dichiarare l’illegittimo e abusivo superamento della soglia dei 36 mesi di servizio (prestato per ragioni non temporanee e non imprevedibili né tanto meno per esigenze sostitutive di personale temporaneamente assente) e, conseguentemente condannare le parti convenute al risarcimento danno” a causa proprio della “abusiva reiterazione di contratti a termini”.

Per giudice, inoltre, “deve certamente riconoscersi il diritto degli insegnanti al risarcimento del danno subito per la precarizzazione cui sono stati sottoposti”.