Scuola

Aumento stipendio docenti: per gli amministrativi 340 euro in più al mese

Resta ancora al centro del dibattito politico e sindacale il tema del rinnovo contratto scuola, sia per quel che concerne la parte inerente la mobilità, sia per quel che riguarda l’aumento in busta paga per il personale scolastico. La trattativa, in virtù delle limitate disponibilità a disposizione del Governo, ha portato a un accordo che rappresenta il minimo auspicato, vale a dire quell’aumento a tre cifre che costituiva la base di partenza della trattativa.

Sindrome impiegatizia nella scuola

Purtroppo non si è riusciti ad andare oltre quel minimo, che per molti sindacati non costituisce un elemento sufficiente a valorizzare la professione docente come auspicato.

“Un contratto della scuola non è un contratto come altri. Nella scuola c’è una sindrome impiegatizia ma non da parte di chi ci lavora. Il lavoro sommerso è un errore, perchè ci sono aspetti della professione che non possono misurarsi col tempo. Ma oggi il contratto non riesce a dare diritti e obblighi. Ma solo obblighi”.

Lo ha detto il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, nel corso di un’intervista ad Orizzonte Scuola.

Gli insegnanti non hanno orari

“Il contratto deve essere capace di mettere insieme tutte cose ma non si può quantificare il lavoro dell’insegnante, perchè la sindrome impiegatizia non ci può stare“, ribadisce il segretario Uil Scuola.

Turi sottolinea l’eccessivo coinvolgimento lavorativo che comporta la professione docente, che non viene nemmeno riconosciuto a livello economico: “I lavoratori della scuola non hanno orario ormai, sono sottoposti ad uno stress continuo a tutte le ore, pur avendo nel contratto della scuola, unico in Italia, il diritto alla disconnessione, diritto che non è garantito da nessuno“.

Turi sottolinea che “dobbiamo avere in mente un modello di scuola a cui adattare il contratto. Il modello c’è e non è quello aziendalista e neoliberista“.

Mancano 340€ di aumento

Per quel che riguarda il nuovo contratto, Turi spiega che: “Noi chiediamo di rifinanziare il contratto, perché le risorse sono insufficienti per equiparare la scuola quanto meno ai colleghi del pubblico impiego. Non dico ai colleghi europei, ma quelli all’interno del pubblico impiego italiano“.

Ci sono poi le differenze con altre categorie ad acuire l’insofferenza: “Sapere che un lavoratore amministrativo guadagna mediamente 340 euro medie al mese più di un lavoratore della scuola porta a ribellarsi. Abbiamo una forbice di oltre 340 euro“.

L’aumento previsto non è sufficiente a soddisfare la categoria: “Al momento abbiamo 104 euro circa di aumento, secondo i nostri calcoli, mentre invece gli statali hanno da poco rinnovato ad una media di 117 euro. Quei 340 euro di partenza aumentano. E noi non ci stiamo“.