Scuola

Assunzione precari: ecco i passaggi per abilitazione e stabilizzazione

Archiviate alcune questioni di prioritaria importanza come la gestione del rientro a scuola in piena pandemia e avviati alcuni discorsi importanti come quelli relativi al rinnovo dei contratti e alle modifiche del nuovo esame di maturità, il ministero non potrà più rimandare la questione inerente la riforma del reclutamento, che passa per la soluzione della piaga del precariato che porta alla supplentite cronica della scuola italiana.

Conferma dell’aggiornamento Gps

Il primo tema da risolvere, in questo ambito, sarà sicuramente la conferma dell’aggiornamento delle Gps nel 2022. Diversi esponenti in questi giorni stanno dando per certo questo passaggio, ma manca ancora l’ufficialità.

Ma l’aggiornamento delle graduatorie non basterà, se non sarà accompagnato da una riforma del reclutamento che consenta a più precari di accedere al ruolo. In questo senso l’istituzione del doppio canale di reclutamento, sponsorizzata anche dai sindacati, sembra essere la soluzione di più immediata attuazione.

Assunzione in ruolo degli insegnanti precari

Il doppio canale consentirebbe di assicurare un percorso delineato a chi decide di intraprendere la professione insegnante, per la quale ci sono ancora molti punti interrogativi inerenti la formazione iniziale. Ma per fare questo, non si può prescindere da una riforma che consenta l’abilitazione e poi l’assunzione in ruolo degli insegnanti precari.

Ora la palla passa a Bianchi, che dovrà trovare un punto di incontro tra le sue idee, quelle delle altre forze politiche al Governo e dei sindacati. Il tutto nell’interesse del mondo della scuola.

In questo senso il completamento dei concorsi che dovevano essere attuati nel 2021 rappresenta un punto cardine. Il concorso ordinario infanzia e primaria si avvia alla conclusione, e a breve dovrebbe partire quello per la secondaria.

Concorsi con cadenza annuale

Poi dovrebbero esserci concorsi con cadenza annuale semplificati, cui accedere tramite abilitazione: nelle idee di Bianchi bisognerà ottenere 60 crediti universitari nel settore pedagogico, di cui 24 tramite tirocinio.

Chi supererà il concorso passerà all’anno di formazione e prova, con valutazione finale per poi accedere al ruolo. In tutto ciò bisognerà però dare una risposta al precariato, che per il momento sembra ancora tutta da strutturare.