Scuola

Proroga organico covid Ata e docenti: tra un mese e mezzo scadono i contratti

A breve scadranno i contratti relativi all’organico Covid Ata e docenti prorogati fino alla fine di marzo 2022, con la promessa poi di trovare i fondi per completare l’anno scolastico fino a giugno. Il silenzio però che c’è attorno alla questione non è sicuramente un buon segnale per i supplenti che ignorano quale sarà il loro futuro prossimo.

Fine dell’emergenza, non una buona notizia?

Paradossalmente per loro il fatto che il Governo sia indeciso se prolungare ancora lo stato d’emergenza a livello nazionale per la pandemia, potrebbe tramutarsi in una pessima notizia. Perchè il mancato rinnovo dello stato di emergenza dopo il 31 marzo potrebbe far propendere il ministero per la decisione di non rinnovare l’organico Covid, strettamente legato all’emergenza pandemica.

Si tratta di supposizioni, perchè per il momento l’unica certezza che non ci sono certezze, se non quella che le supplenze su posti Covid scadranno a fine marzo, in virtù delle risorse limitate inserite in legge di bilancio 2022 che hanno impedito di andare oltre questa data.

Attivazione supplenze posti Covid

Restano col fiato sospeso dunque decine di migliaia i precari docenti e Ata, della cui situazione si interessa da vicino Cisl Scuola, che ha scritto al Ministero per chiedere la convocazione di un incontro urgente per informazione e confronto sul monitoraggio relativo all’attivazione delle supplenze su posti Covid e per la rilevazione del fabbisogno in vista della proroga dei contratti.

“C’è la necessità di assicurare la continuità nella copertura di posti legati alla gestione dell’emergenza Covid 19 – sottolinea la segretaria generale Maddalena Gissi – anche perché è facile prevedere che il fabbisogno permanga anche oltre la scadenza del 31 marzo”. “Tale preoccupazione – prosegue Gissi – trova riscontro significativo anche nell’attività parlamentare in corso per la conversione in legge di provvedimenti governativi, con emendamenti proposti da diverse forze politiche finalizzati a garantire la prosecuzione di tali contratti fino al termine dell’anno scolastico”.

“Il fatto è – ci dice la segretaria generale – che già in precedenza i dirigenti del Ministero ci avevano assicurato che l’intera procedura sarebbe stata monitorata soprattutto negli aspetti finanziari in modo da quantificare con precisione gli eventuali risparmi da poter utilizzare anche dopo il 31 marzo”.