Scuola

Docenti precari: rimborsati anni di precariato ingiustamente tassati, importante sentenza

Continuano ad arrivare importanti sentenze nei confronti dei docenti precari che confermano come nei confronti di questa categoria, penalizzata, sia crescente l’attenzione soprattutto da parte dei giudici. In attesa che la stessa attenzione sia mostrata da parte di chi legifera e governa.

La decisione del Tribunale di Modena

L’ultimo pronunciamento favorevole arriva dal tribunale di Modena che ha condannato il Miur a restituire ai ricorrenti l’importo già trattenuto a titolo di tassazione Irpef sul risarcimento del danno ottenuto con una precedente sentenza negli anni scorsi.

Secondo il giudice che ha emesso la sentenza, la decisione motivata dal fatto che l’assegno di risarcimento del danno per abusiva reiterazione dei contratti a termine non va tassato.

Tassate quindici mensilità di stipendio

La decisione del Tribunale di Modena costituisce un precedente importante. La Sezione Lavoro del Tribunale di Modena ha condannato il Ministero dell’Istruzione a restituire importanti cifre a cinque docenti che avevano subìto la tassazione alla fonte sull’assegno di circa 32.000 euro ciascuno.

L’importo era equivalente a quindici mensilità di stipendio. Si tratta di una somma che avevano ottenuto grazie a una precedente sentenza dello stesso Tribunale a titolo di risarcimento per l’abusiva reiterazione dei contratti di lavoro a termine.

Malcostume della scuola italiana

Un malcostume della scuola italiana cui si sta cercando di porre rimedio anche in virtù delle posizioni dell’Europa che invita a limitare questo genere di pratica nei confronti dei lavoratori.

Nei confronti dei docenti precari, il Miur aveva trattenuto circa 7.000 euro su ciascuno degli importi, a titolo di Irpef. Gli importi erano quindi stati considerati come proventi da reddito. Il giudice, accogliendo le istanze dei docenti, ha invece definito il risarcimento come compensazione della perdita di chances connaturata al precariato abusivo. E quindi la somma sarà restituita ai docenti. Con l’auspicio che il 2022 possa essere ricordato come l’anno delle riforme finalizzate a ridurre sensibilmente il precariato docenti.