Scuola

Mobilità docenti 2022: chi supera il vincolo, chi viene penalizzato

La richiesta dei sindacati, portavoce delle esigenze dei docenti, di eliminare i vincoli temporali per la prossima mobilità, è ormai chiaro che non verrà accolta dal Governo. Nel nuovo CCNI che sarà in vigore per il triennio 2022-25, è infatti confermato il vincolo triennale già previsto dopo la mobilità volontaria. Tra le novità, l’introduzione di una modifica per la mobilità interprovinciale, che non è una buona notizia per i docenti coinvolti.

Le novità previste

Ma ci sono novità anche per i docenti immessi in ruolo negli anni scolastici 2020/21 e 2021/22. Come detto uno egli aspetti più controversi riguardava il destino del vincolo triennale dopo la mobilità volontaria. Vincolo confermato, che comporta l’obbligo di permanenza nella scuola assegnata in seguito a mobilità volontaria per i docenti che risultano soddisfatti su una preferenza analitica (scuola specifica). Ma vale anche nel caso di trasferimento su altra tipologia di posto o mobilità professionale (passaggio di cattedra e passaggio di ruolo), in seguito a preferenza sintetica nel comune di titolarità.

La mobilità interprovinciale

Vincolo valido anche per la mobilità interprovinciale, per qualsiasi sede richiesta. Questa novità va a penalizzare i docenti che avrebbero voluto cambiare provincia.

Sono esclusi dal vincolo triennale dopo la mobilità i docenti beneficiari delle precedenze se hanno ottenuto la titolarità in una scuola fuori dal comune o distretto sub comunale dove si applica la precedenza, né ai docenti trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, ancorché soddisfatti su una preferenza espressa.

Per la mobilità provinciale, sono esclusi i docenti soddisfatti su preferenza sintetica in un comune diverso da quello di titolarità.

Chi viene liberato dal vincolo

Il vincolo temporale si applica in base all’anno di immissione in ruolo. Sono esentati i docenti immessi in ruolo prima dell’a.s. 2019/20. I docenti immessi in ruolo nell’a.s. 2019/20, sottoposti al vincolo triennale, hanno superato tale vincolo che prima era quinquennale.

La decisione del Governo di mantenere il vincolo triennale per la mobilità docenti nasce dall’esigenza di assicurare continuità didattica agli studenti, evitando che ci siano troppi trasferimenti che costringano le classi a cambiare continuamente insegnante.

Un proposito sicuramente condivisibile, ma che si scontra poi con la realtà in cui questa continuità didattica viene in ogni caso disattesa per altre mille ragioni, e che rende la permanenza di questi vincoli, alla fine troppo penalizzante per i docenti che avrebbero reali necessità di spostamento ad altra sede.