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Proroga contratti Covid Ata: le tre soluzioni per non licenziarne 14mila tra una settimana

I 100 milioni stanziati per la proroga dei contratti Covid Ata sono la classica coperta corta che rischia di lasciare comunque scontento qualcuno. Le possibilità al momento sono due: prolungare per tutti gli appartenenti all’Organico Covid Ata, ma i fondi basterebbero solo fino al 31 marzo. Per poi decidere il da farsi: reperire nel frattempo nuovi fondi per arrivare fino a fine anno scolastico o interrompere la collaborazione, augurandosi magari che nel frattempo la pandemia abbia rallentato. La seconda possibilità sarebbe prolungare fino a giugno solo per una parte, quella che i fondi riescono a coprire: si tratterebbe di circa 8000 contratti, lasciando a casa altri 14 mila.

In 14mila perderanno il post a fine anno

In questo caso, quei 14mila perderanno il posto tra poco più di una settimana. Difficile, se non impossibile, che in legge di Bilancio si assista a colpi di scena con modifiche sostanziali: il testo è in aula al Senato e andrà alla Camera senza particolari novità. Una via d’uscita potrebbe essere rappresentata dal decreto Milleproroghe o da un decreto scuola. Altra ipotesi, quella dello scostamento di bilancio. Ma la sensazione è che se il Governo avesse voluto reperire i fondi per rinnovare tutti i contratti Covid Ata, come fatto subito con i 300 milioni per l’organico Covid docenti, l’avrebbe già fatto.

Scenario preoccupante

“Si rischia così di lasciare gli istituti scolastici senza il supporto necessario per garantire lo sdoppiamento delle classi, il distanziamento tra studenti e la didattica in presenza; tutto ciò in un contesto di forte risalita dei contagi. Si tratta di uno scenario preoccupante, compatibile solo con l’accettazione di una intollerabile prospettiva di ritorno alla Dad”, sostiene Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione.

Risorse residue

Un’altra piccola speranza è rappresentata dall’eventualità che possano essere rimaste risorse da settembre e ancora posti da coprire. Si tratterebbe di risorse che si andrebbero a sommare ai 100 milioni di euro stanziati. Fondi che potrebbero incrementare parzialmente le disponibilità e consentire di rinnovare qualche contratto in più, ma che difficilmente potrebbero essere così ingenti da consentire di coprire l’intero costo della proroga per tutti fino al termine delle lezioni a giugno.