Scuola

Protocollo covid scuola: si va in dad con un solo contagiato in classe?

Il dietrofront del Governo sul protocollo Covid scuola a poche settimane dall’allentamento delle misure, ha creato non poca confusione nella gestione dei casi di contagio a scuola. Il punto cruciale che era balzato subito agli occhi di dirigenti scolastici, docenti e famiglie, era che in caso di anche un solo contagiato in classe, sarebbe scattata la didattica a distanza.

Regna ancora il caos

Ma non è esattamente così. Questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che la confusione continua a regnare sovrana: perchè a stretto giro di posta sono arrivate smentita e contro smentita da parte di ministeri e governo che hanno dato indicazioni poco uniformi su una questione di particolare attualità e che si può verificare praticamente ogni giorno in centinaia di scuole in tutta Italia.

Ma andiamo con ordine: in base a quanto sostiene la circolare n. 0054504 del 29 novembre emanata dal ministero della salute e dal ministero dell’istruzione, in caso di anche un solo contagio in classe, tutti i ragazzi sarebbero dovuti tornare alla didattica a distanza. L’inasprimento delle misure è finalizzato a contenere la diffusione dei contagi che nelle ultime settimane stanno facendo registrare numeri in ascesa, anche se comunque sotto controllo rispetto al resto d’Europa.

Aumentano i contagi a scuola

Ma il fatto che i dati raccontino di molti contagi in età scolare, ha suggerito prudenza al Governo. Le ultime stime parlano di una incidenza settimanale in crescita pari a 125 per 100 mila abitanti. La soglia di tranquillità è di 50.

Secondo la nuova circolare, nel caso in cui le autorità sanitarie non possano intervenire tempestivamente, il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola dovrebbe disporre immediatamente la didattica a distanza per l’intera classe o gruppo didattico coinvolto in un contatto stretto con un soggetto positivo da infezione da Sars-Cov-2.

Tocca poi all’Asl di competenza compiere una indagine epidemiologica e scoprire i soggetti classificabili come casi di contatti stretti e che saranno quindi oggetto di misure contenitive quali la quarantena.

Misura prudenziale

«Quella che è stata presa è una misura assolutamente prudenziale. Ci viene segnalato un aumento dei contagi di tutta la popolazione vogliamo tenere in assoluta sicurezza la scuola e quindi un attimo di cautela l’abbiamo presa», aveva dichiarato il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi. Paolino Marotta, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis): «Ancora una volta cade sulle spalle dei Ds e delle istituzioni scolastiche la partita dei contagi, con le Asl che annaspano oberate da tamponi e vaccinazioni».

«Quando si punta tutto sulla vaccinazione e si annulla il tema del distanziamento che abbiamo posto in tutti i modi, le conseguenze non possono che essere queste. E’ miope la scelta di non assecondare le richieste che la Flc ha fatto con forza: l’ampliamento dell’organico Covid che è stato ridotto e l’abbassamento del numero degli alunni per classe», spiega Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale Flc Cgil. «Ora le Asl intervengano in modo coerente ed omogeneo su tutto il territorio nazionale e laddove non siano in grado di sostenere le scuole con i tamponi e i tracciamenti, intervengano protezione civile ed esercito», sottolinea Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola.