Scuola

Obbligo vaccinale docenti 15 dicembre: che succede se l’appuntamento è successivo

Alla fine anche per i docenti è arrivato l’obbligo di vaccinarsi per poter proseguire a lavorare e a percepire lo stipendio. Le nuove regole introdotte dal Governo entreranno in vigore dal 15 dicembre. Dunque due settimane abbondanti ancora per provvedere all’immunizzazione ed evitare di dover restare a casa senza retribuzione. Non varrà più il tampone ogni 48 ore per ottenere il Green Pass per docenti e personale Ata. L’unica strada è sottoporsi al vaccino.

Come ci si deve vaccinare

L’obbligo vaccinale riguarda tutto il personale scolastico (dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo). Chi non si è ancora vaccinato dovrà provvedere autonomamente a prenotare una vaccinazione. In alternativa, si può aspettare che il Dirigente Scolastico chieda, entro cinque giorni, la documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione o il differimento o l’esenzione della stessa.

Chi non si mette in regola, va incontro alla sospensione dal lavoro. Non ci sarà il licenziamento: il lavoratore conserva il suo posto di lavoro in attesa di mettersi in regola. Ma nel frattempo non percepirà lo stipendio.

Un caso particolare

Potrebbe anche capitare che un dipendente della scuola prenoti il vaccino, ma che l’appuntamento cada dopo il 15 dicembre, data in cui entra in vigore l’obbligo. In questo caso potrà comunque andare a lavorare, i attesa del vaccino. La scadenza massima per l’effettuazione della terza dose è a 9 mesi dalla seconda dose (scadenza del green pass).

In ogni caso secondo le ultime indicazioni del Governo, non sarà più necessario prenotare il vaccino e attendere il giorno indicato: nei prossimi giorni in tutti i centri vaccinali dev’essere possibile l’accesso diretto di chi vuole fare il booster.

Boom di supplenze in vista

Non solo: chi deve fare la terza dose sarà contattato dal sistema sanitario. Chi vuole prenotare, può utilizzare i sistemi di prenotazione attivi via internet o telefono. Probabile dunque che nelle prossime settimane possa esserci un boom di richieste di supplenza, perchè anche in base alle segnalazioni che ci giungono in redazione, sono molti i docenti che non hanno alcuna intenzione di cambiare idea circa la vaccinazione in virtù di quest’obbligo e sono disposti a rinunciare, temporaneamente, al loro lavoro incorrendo nella sospensione e nel mancato pagamento dello stipendio.