Graduatorie, Gps e supplenze

Supplenze scuola 2021: doppio canale di reclutamento, scuole in tilt

L‘informatizzazione nomine supplenze è stata certamente uno spartiacque importante per il reclutamento di insegnanti e coprire cattedre scoperte. Ma non è stato sufficiente, e nemmeno un successo. Lo si può evincere dal fatto che a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico e dalla ripresa delle lezioni in presenza, molti alunni sono ancora senza insegnanti e molte cattedre restano scoperte.

Paletti per l’inserimento nelle Gps

Il fatto che molti dirigenti scolastici siano costretti a ricorrere a richiamare docenti in pensione, rappresenta bene l’emergenza in cui vertono molte scuole. I sindacati avevano segnalato per tempo il rischio cui si andava incontro, e dunque la situazione attuale, purtroppo, non li stupisce minimamente: “non è certo accordando ai docenti inseriti in GPS di presentare la domanda di messa a disposizione – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che si potevano risolvere i problemi. Noi lo sapevamo che sarebbe finita così: sono infatti rimasti in vita i paletti inutili per l’inserimento nelle Gps e sulla loro spendibilità. Come non si è voluto tenere conto delle graduatorie d’istituto per le immissioni in ruolo. Abbiamo avuto così circa metà delle oltre 100mila cattedre perse e che invece dovevano andare al ruolo. Poi ci sono quasi 70mila posti in deroga che continuano ad andare su sostegno. Per non parlare del fatto che certe cattedre non risultano appetibili, perché un ingegnere non può percepire 1.400 euro per otto anni. Il peccato originale – conclude Pacifico – rimane comunque quello di avere negato il doppio canale di reclutamento”.

I supplenti non accettano gli incarichi

Il ruolo di supplenti sembra interessare sempre meno i precari, stanchi di accettare incarichi per brevi periodi. E così molti non si presentano o arrivano, prendono servizio e il giorno dopo spariscono.

A pagare sono gli studenti e in seconda battuta le famiglie, che vivono questa discontinuità didattica come un vero e proprio dramma. Spesso il primo nominato era in aspettativa, quindi ne viene convocato un altro, che però viene ripescato su altra scuola. Altri ancora non si presentano affatto. In altri casi il supplente c’è, ma si vive in una situazione di incertezza costante, perchè potrebbe interrompere il servizio da un giorno all’altro.

Doppio canale di reclutamento

Il paradosso è che ci sono graduatorie colme di candidati, docenti precari, concorsi che non partono e insegnanti a tempo determinato in attesa di stabilizzazione.

Anief è dalla parte dei dirigenti scolastici che non possono operare al meglio nel reclutare il personale. Il male è a monte, perchè l’amministrazione scolastica centrale non ha provveduto all’assunzione in modalità automatica come indica l’Unione europea, dopo un periodo di precariato anche non continuativo tutti coloro che hanno i titoli e le abilitazioni richieste. L’unica soluzione è il ripristino del doppio canale di reclutamento.

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