Notizie dal mondo

Assenza ingiustificata Green Pass: cosa rischia il lavoratore

Con l’introduzione del Green Pass obbligatorio per i luoghi di lavoro, i datori devono confrontarsi, oltre che con i controlli, con i provvedimenti relativi a coloro i quali non sono in possesso della certificazione verde. Un problema sia dal punto di vista pratico, con l’assenza di lavoratori che spesso complicano lo svolgimento dell’attività lavorativa dell’ufficio o dell’azienda, ma anche dal punto di vista burocratico.

Il caso dei docenti lasciati a casa

Il primo problema è quello di sostituire il lavoratore dichiarato ingiustificato, in quanto privo di Green Pass. Nel mondo della scuola, ad esempio, c’è il ricorso alla supplenza. Che sta creando un problema ulteriore, in quanto il Miur con una nota ha specificato che il docente sospeso per mancanza di Green Pass, non può rientrare subito una volta ottenuta la certificazione verde, ma deve attendere la scadenza del contratto stipulato tra la scuola e il supplente stesso. Che, in ogni caso, non può superare i 15 giorni.

I datori di lavoro di aziende o uffici, possono fare riferimento all’impiego di tipologie contrattuali per esigenze temporanee, quali il contratto a termine o la somministrazione. Oppure possono richiedere lo straordinario ad altri lavoratori per compensare la mancata prestazione lavorativa.

Leggi anche: Green pass scuola: docenti e Ata non possono rientrare anche quando ottengono la certificazione

Fino al 31 dicembre, forse

Il lavoratore che non ha un Green Pass è un lavoratore che ha rifiutato, per vari motivi, sia di vaccinarsi sia di sottoporsi a tampone. In questo caso, sono considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione del green pass e comunque non oltre il 31 dicembre. Termine di scadenza del Green Pass per il mondo del lavoro, ma solo in quanto fine dello stato di emergenza legato alla pandemia. Stato di emergenza che non è escluso possa essere prorogato, insieme al Green Pass stesso.

Per i giorni di assenza non spetta retribuzione né altro compenso o emolumento. Non ci sono invece sanzioni disciplinari ne la possibilità di provvedere al licenziamento del lavoratore.

Per chi scatta la sanzione

Oltre all’assenza non retribuita, scatta anche la sanzione per i lavoratori privi di certificazione verde in caso di comportamento doloso: qualora infatti, senza green pass, accedano comunque ai luoghi di lavoro o si rifiutino di esibire la certificazione a richiesta del datore di lavoro, viene prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa (da 600 a 1.500 euro) oltre che l’adozione di un provvedimento disciplinare da parte del datore di lavoro.

I problemi per il datore di lavoro

Per il datore di lavoro comunque un danno. Ci saranno le aziende che decideranno di non sostituire l’assente ingiustificato, minando così il rendimento di tutta l’attività o andando a far gravare le mansioni dell’assente sugli altri lavoratori. Oppure dovranno assumere temporaneamente un sostituto, che con ogni probabilità non avrà lo stesso rendimento o qualità del dipendente.