Scuola

Confermato sciopero scuola da lunedì: i disagi regione per regione

Confermatissimo per lunedì 13 settembre lo sciopero scuola in concomitanza con il primo giorno di lezioni voluto da Anief. Lunedì toccherà a Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Poi martedì 14 settembre sarà la volta della Sardegna, mercoledì 15 settembre Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana, giovedì 16 settembre Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

I motivi dello sciopero

“Invece di investire – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – su personale, spazi e nuovi rapporti numerici alunni-docenti, si è deciso di scaricare le responsabilità addosso ai dipendenti scolastici pensando illusoriamente che il Green Pass possa garantire la sicurezza per la salute. Noi siamo contrari a questa linea, tanto da non avere sottoscritto il protocollo sulla sicurezza, perché senza distanziamento quest’anno i focolai rischiano di superare quelli del 2020/21. Fermarci il primo giorno delle lezioni non fa certo piacere: è una scelta difficile ma purtroppo necessaria, perché chi governa la scuola deve sapere che si sta andando nella direzione sbagliata. Dove sono i dimezzamenti delle classi, il raddoppio delle classi e degli organici? Perché si è dimezzato quello Covid e ridotto al 30 dicembre? Perché non si assumono tra i 100 mila e i 200 mila precari che hanno lavorato 24-36 mesi, come previsto da una risoluzione dell’Unione europea del 2018 che impegna la Commissione a trovare delle soluzioni e da una sentenza della Corte di Giustizia UE, che Anief ha ottenuto con un reclamo collettivo nel 2020, sull’abuso dei contratti a termine”.

Green Pass scuola soluzione inefficace

Il Green Pass scuola è uno dei principali motivi che ha spinto Anief a proclamare lo sciopero. Un obbligo che pretende di fornire sicurezza al mondo scolastico, limitando libertà e privacy del personale scolastico, mentre nel frattempo gli alunni, che non hanno nessun obbligo vaccinale, sono costretti a seguire le lezioni in classi pollaio dove le minime distanze di sicurezza non sono garantite. Il tutto in attesa di novità circa l’utilizzo dei tamponi salivari per testare tutto il personale scolastico e gli studenti.

Sullo sfondo l’atavico problema del precariato che riguarda il mondo dei docenti, in attesa della stabilizzazione mediante il ripristino del doppio canale, anche con il coinvolgimento di tutte le fasce delle GPS. Uno strumento che consentirebbe di evitare che decine di migliaia di posti vacanti e disponibili rimangano senza titolare e vadano ancora una volta assegnati a supplenti.

Problema diplomati magistrale

Risposte di cui sono ancora in attesa anche i diplomati magistrale a rischio licenziamento in quanto assunti con riserva. La speranza è in una norma che riassegni chi è già stato licenziato, a volte riassunto dalle graduatorie del concorso straordinario, alla scuola in cui si era stati immessi in ruolo in precedenza per garantire la continuità didattica. Nessuna novità nemmeno circa il vincolo triennale assoluto alla mobilità del personale docente neo assunto, che non può chiedere il trasferimento e fare domanda di assegnazione provvisoria.