Scuola

Green Pass scuola con test salivare: attenzione però, non sono tutti validi

Se da un lato il Governo stringe su Green Pass e prova ad accelerare su obbligo vaccinale (ma l’EMa stoppa Draghi, per il momento nessun via libera ufficiale ai sieri), dall’altro concede una deroga all’ottenimento del Green Pass stesso. E così per ottenere il Green pass scuola, non ci sarà soltanto il vaccino o il tampone nelle ultime 48 come strumenti disponibili: il certificato verde si potrà ottenere anche con test salivari, ora equiparati agli altri tamponi. Una possibilità importante, considerato che si tratta di test molto meno invasivi e certamente meno costosi.

Attenzione, i salivari non sono tutti uguali e validi

Attenzione però: l’unico test ritenuto valido è solo quello di tipo molecolare, che va dunque alla ricerca dell’Rna del virus e richiede più tempo: non i canonici 15-20 minuti dell’antigenico, ma almeno un giorno. I test della saliva consentono di rilevare la presenza di virus Covid nel caso in cui non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei. Secondo il Ministero, vanno effettuati entro i primi 5 giorni dall’inizio dei sintomi per essere affidabili.

Il test secondo il ministero è utile per “screening ripetuti” per motivi professionali o di altro tipo, sugli anziani o disabili e sui bambini in ambito scolastico. Alcuni studi hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%. I test salivari consentono di verificare la presenza del virus nella saliva. Sono validi solo quelli che hanno il riconoscimento e la marchiatura CE.

Tempi di responso minori

Uno dei test salivari è già stato impiegato per una sperimentazione-pilota nel Lazio, su circa 2000 alunni. E’ un test utile soprattutto quando si deve fare un test sui più piccoli. Consente anche di ridurre i tempi del responso. Come per i tamponi, si suddividono in due categorie: test salivari molecolari e test salivari antigenici. I primi rilevano il materiale genetico del virus (ovvero la presenza nel campione dell’RNA del virus) e si basano su una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio.

Dunque due importanti modifiche per il Green pass. L’estensione della validità fino a 12 mesi e la possibilità di ottenere la certificazione verde anche un test salivare negativo eseguito nelle ultime 48 ore. Bisogna però fare attenzione al tipo di test salivari che si fanno, perchè non tutti vanno bene: dovrebbe essere accettato solo quello di tipo molecolare, solitamente più cari e che richiedono più tempo per il responso.

Non tutti i salivari sono validi

Al momento per ottenere il Green pass l’unica alternativa alla vaccinazione, è necessario eseguire o un test antigenico o un tampone molecolare naso-faringeo. Con il test salivare ci sono più opportunità di scelta, considerato che è una formula meno invasiva. Attenzione però: l’unico test ritenuto valido è solo quello di tipo molecolare, che va dunque alla ricerca dell’Rna del virus e richiede più tempo: non i canonici 15-20 minuti dell’antigenico, ma almeno un giorno. Anche il costo è sensibilmente più alto.