Scuola

Green pass scuola ricorsi: l’alternativa sono 100 tamponi l’anno

Continua a serpeggiare molto malumore nell’ambiente scuola per l’introduzione del Green Pass che obbliga al vaccino docenti e personale scolastico, o in alternativa obbliga a mostrare un tampone negativo la cui validità ha 48 ore. E allora i ricorsi rischiano di moltiplicarsi di qui fino all’inizio dell’anno scolastico. Perchè nonostante il personale della scuola faccia registrare una delle percentuali di vaccinati maggiore in Italia, l’imposizione del Governo non piace, e non sembra essere sufficiente per garantire il rientro a scuola in sicurezza.Green pass scuola ricorsi: l'alternativa sono 100 tamponi l'anno

Norma contrario alle direttive Ue

Per il green pass scuola ricorsi e proteste sono all’ordine del giorno, così come le petizioni online per far rivedere una norma che molti giuristi assicurano essere non solo anticostituzionale, ma contraria alle direttive europee. Critiche che riguardano in realtà anche il Green Pass valido su tutto il territorio nazionale da qualche giorno, indispensabile per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti e per accedere a eventi sportivi, spettacoli, cinema, teatri, palestre, piscine, centri termali, fiere, congressi, bingo e sale giochi.

I più contrari parlano di obbligo vaccinale di fatto, in base a una semplice considerazione. E’ vero che c’è l’alternativa al vaccino, che è il tampone. Ma questo può valere per situazioni estemporanee, come ad esempio la partecipazione a un matrimonio o a un evento. Ipotizzare che un docente o un dipendente scolastico possa sottoporsi al vaccino per tutto l’anno scolastico diventa poco credibile.

Alternativa 100 tamponi all’anno

Significherebbe doversi sottoporsi a qualcosa come 100 tamponi in un anno. Un esborso economico enorme, oltre che una difficoltà organizzativa proibitiva (bisognerebbe prenotare tamponi con margine di ritardo ridottissimo, e sperare che non ci siano mai inconvenienti nella ricezione del risultato).

Se è vero che per chi non si vaccina e non ha il Green Pass non c’è il licenziamento, è altrettanto vero che non poter svolgere il proprio lavoro costituisce un danno enorme. In caso di mancata esibizione del Green Pass, infatti, scatta l’assenza ingiustificata. Con cinque giorni di assenza ingiustificata, sospensione e addio allo stipendio o a qualunque altro compenso. In altre parole, chi vuole mantenere il proprio posto di lavoro e la propria retribuzione deve necessariamente vaccinarsi.

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Studenti in attesa

Che è poi il vero scopo del Governo: che evidentemente, per motivi vari, non è ancora in grado di imporre l’obbligo vaccinale ma che ha escogitato questo sistema per indurre la maggior parte possibile della popolazione a immunizzarsi. E gli studenti? Per il momento per loro nessun obbligo, ne vaccinale ne di Green Pass. Ma la sensazione è che si aspetta la fine di agosto per vedere come si evolve la situazione, altrimenti qualche provvedimento sarà preso anche nei loro confronti.