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Graduatorie terza fascia Ata: ecco perchè conviene presentare subito reclamo

In questi giorni gli Uffici scolastici sono alle prese con i reclami dei candidati che riscontrano errori materiali nelle graduatorie Ata terza fascia, provvisorie. Come prevedibile, i 30mila che rientrano tra coloro i quali hanno sbagliato a cliccare ‘conferma’ invece di ‘aggiornamento’, stanno presentando reclamo. Nonostante questo tipo di errore, secondo quanto detto dal Miur nei giorni scorsi in risposta ai dubbi sollevati dai sindacati, non fosse da considerare problematica della procedura ma errore dei singoli. Da non far rientrare tra i reclami da accogliere.

Sanatoria generale dell’errore

Ricordiamo che sono stati in molti (pochi secondo il Ministero, in confronto alle 2 milioni di domande pervenute), coloro i quali in fase di compilazione dell’istanza, hanno commesso questo errore. Il Ministero ha rispedito al mittente la richiesta di una sanatoria generale dell’errore, attribuendolo ai singoli. E delegando le scuole a decidere singolarmente quali domande di reclamo accogliere e quali no.

E così il rischio è che ci sia discrepanza tra un Ufficio scolastico e l’altro. Con alcuni candidati che vedranno accolto il reclamo, e altri che vedranno respinto il reclamo, fatto però per la stessa motivazione. Saranno gli uffici scolastici a valutare caso per caso, per accertare se sussistano dei margini per definire questo tipo di errore ‘materiale’.

Perchè conviene presentare reclamo

Ricordiamo che il reclamo può essere presentato dagli aspiranti che riscontrano errore materiale entro e non oltre 10 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie provvisorie. Al momento, dunque, conviene provare a presentare reclamo, perchè la sensazione è che si stia andando verso un accoglimento delle domande. Ma sarà solo la decisione delle singole scuole capofila a dare una risposta definitiva. Solo quando le graduatorie saranno definitive, diventeranno impugnabili con ricorso giurisdizionale al solo giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro.