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Sonnambulo guida per 23km e uccide la suocera: assolto

Nell’immaginario collettivo la suocera è la nemica per eccellenza. Non per tutti è così: ci sono anche mariti che l’adorano, e che riescono a instaurare con la mamma della moglie un rapporto perfetto. Ci sono altri che, almeno a parole, la ucciderebbero. E altri che lo fanno davvero, anche se non lo fanno apposta.

Uno dei più clamorosi casi di sonnambulismo è stato quello di Kenneth Parks, di Toronto, che nel 1987 è stato assolto per l’uccisione della suocera e il ferimento del suocero. L’allora 23enne soffriva in quel periodo di insonnia, dovuta a un momento difficile: era senza lavoro ed aveva diversi debiti di gioco.

La mattina del 23 maggio 1987 si è alzato dal letto, è salito in macchina ed ha guidato per 23 km fino a casa dei suoceri, dove ha accoltellato a morte la suocera e ferito il suocero, coi quali aveva peraltro avuto fino a quel momento ottimi rapporti.

Parks si è recato poi in una stazione di polizia dove ha detto ad un agente: “Credo di avere ucciso delle persone”, per esclamare subito dopo “le mie mani!“, rendendosi conto solo in quel momento di avere profondi tagli su di esse, che hanno poi richiesto un intervento chirurgico.

La difesa è riuscita a convincere giudici e giuria che il fatto è avvenuto durante un episodio di sonnambulismo: questo perché Parks aveva dei pregressi come sonnambulo, non ricordava nulla dei fatti, e non aveva alcun movente per commettere il delitto.