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Monete da 1 e 2 centesimi addio: non fatevi fregare nei negozi

Dite addio alle piccole e fastidiose monetine da 1 e 2 centesimi: la conversione in legge del decreto n° 50/2017 ha di fatto cancellato le piccole monete in rame con effetto dallo scorso gennaio.

Fine dunque del conio delle monete da 1 e da 2 centesimi. Se ne avete da parte, non preoccupatevi: avranno ancora valore legale anche nel periodo di sospensione. E come ci si comporterà con i prezzi ancora fissati nella via di mezzo tra 0 e cinque centesimi? L’importo del prezzo venga arrotondato “a tutti gli effetti” per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino. Occhio dunque quando pagate: i commercianti potrebbero approfittare della situazione arrotondando sistematicamente per eccesso.

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Un esempio: se dovete pagare alla cassa 2,91 € il prezzo diventerà automaticamente 2,90€. Stesso discorso se il prezzo è 2,92€. Attenzione però, molti commercianti poco onesti potrebbero arrotondare già in questa situazione, magari approfittando di clienti distratti o anziani. Certo, che sarà mai 2 o 3 centesimi in più. Ma moltiplicato per migliaia di transazioni al mese, per il commerciante la differenza c’è. La sensazione è che comunque questo porterà a breve ad arrotondamenti fissi dei prezzi di partenza a multipli di 5 centesimi, la più piccola moneta che resterà valida.

Nel caso in cui invece un prezzo dovesse essere pagato tramite carta di credito, bancomat e simili, questa regola non si applicherà perché il pagamento elettronico rispecchierà quanto previsto, senza arrotondamenti.

La sospensione del conio di queste monete potrebbe comportare un risparmio di 20 milioni di euro da usare per l’ammortamento dei titoli di Stato.