Messa a disposizione sostegno

Il Miur ha abolito la messa a disposizione sostegno per gli specializzati. I Precari GI hanno rilevato come si tratti di un provvedimento che va contro la tutela degli alunni. L’inizio dell’anno scolastico è coinciso come sempre con il semaforo verde per le attività scolastiche. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le Istruzioni operative per l’assegnazione delle supplenze.

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Le lamentele dei diretti interessati riguardano, come spesso accade, il fatto che il Miur ha fatto riferimento a istruzioni poco comprensibili, soprattutto per quel che concerne il meccanismo di messa a disposizione. L’accento è stato posto nello specifico sul conferimento di incarichi e supplenze sul sostegno didattico.

Le difficoltà riguardano in particolar modo la nota che si riferisce a “Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A.”. Scendendo nel dettaglio, si fa riferimento alla sezione relativa ai “Posti di sostegno”.

Il Ministero ha spiegato che “ove si renda necessario attribuire la supplenza ad aspiranti privi di titolo di specializzazione per carenza totale di personale specializzato, sia incluso che non incluso nelle graduatorie di istituto, i dirigenti scolastici individuano gli interessati mediante lo scorrimento della graduatoria di riferimento e tramite lo scorrimento incrociato delle graduatorie d’istituto secondo l’ordine prioritario di fascia se trattasi di scuola secondaria di primo grado o di secondo grado”.

Si evince dunque che il personale in possesso di specializzazione gode di corsia preferenziale per quel che riguarda l’assegnazione di incarichi sul sostegno. Il discorso vale sia nel caso si tratti di personale incluso sia di personale non incluso nelle graduatorie ad esaurimento e di istituto. Questo farebbe pensare anche alla messa a disposizione.

Ma il Ministero ha anche spiegato che “Le domande di messa a disposizione devono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti in alcuna graduatoria di istituto e per una sola provincia da dichiarare espressamente nell’istanza e, qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati”.

Questo farebbe pensare che le istanze che provengono da docenti già iscritti in qualche graduatoria non saranno prese in considerazione.

In attesa di supplenze

Intanto in seguito alle nomine degli Uffici Scolastici Provinciali e con le immissioni in ruolo per l’anno 2016/2017, alcune province non hanno più insegnanti per le supplenze fino al 30 giugno.

Molti gli istituti che attendono la messa a disposizione di supplenti. Resta bloccata la situazione che vede 50mila docenti precari in attesa della cattedra annuale, soprattutto per l’assegnazione dei docenti di sostegno per gli alunni disabili. Calabria, Campania e Sicilia rilevano ancora senza docente molti spezzoni di cattedra. Ma la situazione coinvolge anche la scuola dell’infanzia e primaria, limitatamente alle provincie di Terni, Cosenza, Perugia, Campobasso, Roma, Latina e Palermo. Tutti distretti dove sono ancora in corso le convocazioni per il conferimento degli incarichi annuali.