Niente più riduzione della carta del docente dal 2026. E’ l’obiettivo di Anief, in un momento di massima incertezza nei confronti di questo bonus che negli ultimi mesi è particolarmente incerto, sia per le tempistiche di erogazione sia per l’importo di cui ogni beneficiario potrà disporre una volta attivato.
Importo incerto
Il paradosso è che proprio nel momento in cui è stata ampliata la platea dei destinatari, sono sorte incertezze circa l’attivazione della carta e l’importo della stessa. Le due condizioni sono strettamente collegate. Proprio l’allargamento a nuove categorie di docenti a tempo determinato, con i fondi che sono rimasti inalterati, comporterà una ridistribuzione che di anno in anno dovrà essere valutata dal ministeri, e in base alla quale verrà sancito l’importo pro capite.
Non più garantito a 500 euro come nel recente passato, ma da stabilire di anno in anno. Di qui deriva la seconda condizione, ovvero il ritardo nell’erogazione: il ministero ha bisogno di attendere di conoscere il numero esatto dei beneficiari del bonus, e per questo prima di inizio febbraio non può erogare l’importo.
La petizione Anief
Dopo dieci anni, quindi, vengono meno molte certezze. Più beneficiari, meno garanzie. Per scongiurare questa situazione, in vista del prossimo anno, il sindacato Anief ha lanciato una petizione rivolta al governo e al Parlamento per evitare che si proceda al taglio alla Carta del Docente nella prossima legge di bilancio. Se la petizione dovesse avere riscontro, non verrebbe tagliato il contributo di 500 euro a partire dal 2026. Nelle prossime settimane il quadro generale verrà definito in maniera più precisa, nel frattempo molti docenti restano in attesa di capire quando potranno disporre del bonus e soprattutto con quale importo si avrà a che fare.