Continuità sul sostegno, indennità specifica assegnata al docente con esperienza e formazione costante e trasformazione dei posti in deroga in cattedre collocate in organico di diritto

Il ddl sulla continuità didattica all’interno del disegno di legge del CNEL, che propone formazione iniziale e in servizio per i docenti di sostegno e soprattutto una maggiore attenzione alla continuità didattica, offre lo spunto per tornare a discutere delle misure più urgenti per attuare questi obiettivi a breve termine.

La conferma su richiesta della famiglia

Il ministero ha puntato sulla conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia, misura che ha ricevuto consensi e critiche allo stesso tempo. Ma che, nonostante i numeri positivi, non sembra essere la soluzione ideale a lungo termine, anche in considerazione del fatto che consente anche ai non specializzati di mantenere la cattedra sul sostegno, scavalcando nelle assegnazione tramite algoritmo colleghi specializzati con punteggio più alto.

L’indennità specifica

In ogni caso la norma è stata prorogata per altri due anni, a conferma di quanto il ministero sia convinto della sua utilità. Secondo i sindacati, invece, sono altre le strade da perseguire: “La continuità didattica si ottiene con una specifica indennità assegnata al docente di sostegno con esperienza e formazione costante e con la trasformazione dei posti in deroga in cattedre collocate in organico di diritto, dunque utili per procedere con le immissioni in ruolo: non si ottiene, di certo, mantenendo, se non aumentando, o vincoli ai trasferimenti (rispetto all’attuale blocco quinquennale) o con contratti pluriennali confermati dalle famiglie rispetto a una realtà dinamica che ha l’obiettivo di specializzare 90 mila insegnanti nei prossimi mesi rispetto alla maggior parte dei supplenti che insegnano ad oggi senza specializzazione”. E’ il punto di vista, già espresso in altre occasioni, ribadito da Anief.